Il 12 aprile ad Ancona si terrà il primo focus di Chronic-on. Procediamo però con ordine. Chronic-on nasce alcune mesi fa nelle Marche su una idea di Gilberto Gentili, medico marchigiano che ha costruito una significativa rete di rapporti professionali negli anni in cui è stato molto attivo nella CARD (Confederazione Associazioni Regionali di Distretto) di cui è stato a lungo Presidente. La sua esperienza sul campo come Direttore di Distretto e Direttore Generale (Piemonte, Alessandria) più questa rete sono stato lo stimolo a immaginare una “casa comune” in cui ragionare di cronicità. La forma che è stata pensata è quella del think tank, del pensatoio (letteralmente del serbatoio di pensieri). I primi passi sono stati la scelta dei partner con cui muovere i primi passi e poi la scelta del Board, quello che potremmo chiamare anche Comitato Scientifico.
I primi partner di progetto sono stati il sottoscritto (cooptato come Direttore Scientifico) e Anna Gabbianelli di Events Congress&Communication.
Quanto al Board i criteri di scelta sono stati quelli di cercare partner istituzionali che coprissero le diverse competenze (e sono tante) che operano sul tema della cronicità, che consentissero una proiezione nazionale e … fossero disponibili. In questa operazione l’agenda dello smartphone di Gilberto ha giocato un ruolo decisivo. Il board che è venuto fuori è davvero significativo e per la sua composizione rimandiamo al programma dell’evento del prossimo 12 aprile.
E adesso veniamo al 12 aprile, giornata per cui è prevista la partecipazione solo per invito. Abbiamo dato la massima circolazione possibile alla presentazione dell’evento per raccogliere il maggior numero possibile di adesioni mirate. E siamo ormai a buon punto.
La scelta di Ancona e delle Marche ci è sembrata naturale. Il respiro che si vuole dare a Chronic-on è almeno nazionale, ma le radici sono radici e ci è sembrato giusto offrire alle Marche questa occasione di ragionare sulla cronicità.
A proposito di cronicità facciamo rapidamente il punto. I riferimenti metodologici che ricorrono più spesso sono quelli del Chronic Care Model, del Population Health Management e del documento dell’OMS Global Action Plan 2013-2020 sulle malattie non trasmissibili. Per questi riferimenti per comodità rimandiamo al sito dedicato dell’ARS della Regione Toscana .
Per quanto riguarda il panorama dei “movimenti” italiani tra i più significativi ricordiamo:
- il Piano Nazionale Cronicità del Ministero della Salute e approvato da una Conferenza Stato-Regioni che ha anche una sua Cabina di regia;
- Cittadinanza attiva che segue con particolare attenzione il tema della cronicità;
- la attività delle Regioni che si stanno muovendo in ordine sparso con la solita variabilità. Tutte le esperienze più significative sono state presentate in un convegno che ha sintetizzato quanto emerso in un progetto CCM (Centro per il Controllo delle Malattie del Ministero della Salute) i cui materiali sono scaricabili. Il già citato sito dell’ARS della Regione Toscana è veramente una cornucopia di materiali utili sulla presa in carico dei pazienti cronici in Italia e un recente Convegno della CARD Toscana ha fornito un ulteriore aggiornamento su alcune esperienze regionali;
- l'approccio della Lombradia che si sta muovendo molto a modo suo (e non ha partecipato, infatti, al progetto CCM di cui sopra) che ha fortemente privatizzato (almeno all’apparenza) il proprio approccio (ricevendo sia critiche che una robusta difesa istituzionale).
E il 12 aprile di cosa si parlerà, chi ne parlerà e come? Per i relatori andiamo di nuovo al programma che è in progress, ma già vicino all’essere definitivo. Ci saranno tre tavole rotonde, formula scelta per dare il massimo di vivacità alle presentazioni ed al confronto.
Nella prima tavola rotonda (peso economico e sostenibilità) si cercherà di vedere la sostenibilità non come problema, ma come opportunità. E allora le questioni sul tappeto saranno ad esempio queste:
- cosa cambia e quali opportunità si creano per la professione infermieristica;
- la cronicità vista dal punto di vista del cittadino;
- le nuove opportunità per il farmacista;
- i PDTA come strumenti aziendali per la gestione delle malattie croniche.
Nella seconda tavola rotonda (presa in carico) le questioni discusse riguarderanno ad esempio:
- il ruolo dell’integrazione socio-sanitaria;
- alcune esperienze sul campo;
- le esperienze dei diabetologi italiani;
- le sfide per il management;
- come cambiano i modelli culturali, organizzativi e contrattuali della medicina generale.
Nella terza tavola rotonda (formazione e leadership) i temi riguarderanno tra l’altro:
- Health Technology Assessment e cronicità;
- la leadership al tempo della cronicità;
- il tema della cronicità alla luce di alcune esperienza direzionali;
- la formazione aziendale alla leadership.