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Se c’è una cosa terribilmente seria è la costruzione di un nuovo ospedale. Cosa che diventa ancora più seria quando il nuovo ospedale ne sostituisce due vecchi. Posti poi in città e comuni diversi tra loro, come nel caso degli ospedali di Pesaro e Fano.  Ovviamente un ospedale rappresenta per la propria città una risorsa non solo sanitaria, ma anche economica e “di immagine”. Quindi è normale che ci siano tensioni e difficoltà nella gestione di queste “fusioni” in cui nessuno vorrebbe perdere niente, se possibile. Ma non è possibile.

La concentrazione di due o più ospedali ha forti motivazioni tecniche (con maggiori volumi di attività e con più discipline specialistiche integrate la qualità della assistenza migliora), economiche (ci sono notevoli economie di gestione legate ad esempio alla non duplicazione di funzioni ed alla riduzione dei costi per la copertura nelle 24 ore di funzioni che  altrimenti dovresti garantire h 24 in più presidi) e normative (col Decreto Ministeriale 70/2015 sono cresciuti i vincoli alla frammentazione della offerta ospedaliera).

Gli ospedali di Pesaro e di Fano fanno parte della stessa Azienda Ospedaliera e distano pochi chilometri e quindi è da anni che negli atti si è scelta la concentrazione delle loro attività in una unica sede. Mi limito a citare la DGR 397/2014 che motiva abbondantemente l’operazione e specifica un primo elenco di discipline da far confluire nel nuovo ospedale.

Adesso salto un bel po’ di storia, a partire da quella che riguarda la scelta della sede che è stata alla fine identificata con Muraglia, località in cui c’è storicamente già “un pezzo” dell’Ospedale di Pesaro. Vediamo di capire invece che ne sarà dell’Ospedale di Fano perché la città e certamente il suo sindaco legittimamente si aspettano chiarezza e mantenimento di almeno alcune attività. Di solito, e questo caso non fa eccezione, si parte dalla richiesta di avere una attività di Pronto Soccorso (PS) funzionante nelle 24 ore. Per logica avere un PS h 24 vuol dire però avere “dietro” un ospedale che opera h 24 con tutti reparti più importanti (medicina, chirurgia e ortopedia in primis) e tutti i servizi necessari (anestesia, radiologia, laboratorio analisi, emoteca).  Ma, logica a parte, è il Decreto Ministeriale 70 che impone che un ospedale di base con pronto soccorso abbia questa organizzazione. Quindi se a Fano si ritiene di mantenere un pronto soccorso che funzioni nelle 24 ore scegli di mantenere l’Ospedale. Che quindi confligge con la scelta fatta a suo tempo dell’Ospedale unico dell’Azienda Ospedaliera. E adesso vediamo i numeri limitandoci oggi a quelli dei posti letto.

A proposito:  se cercate delibere o documenti su quanto stiamo per analizzare non c’è molto.

Le principali fonti di informazione sono al momento interviste e comunicati stampa. Da una intervista con il Presidente della Renco S.p.a., mandataria di un raggruppamento temporaneo di imprese che si è proposto come partner del progetto, si ricavano i seguenti numeri per il nuovo ospedale unico: 612 posti letto e 28 sale operatorie (di cui 4 per attività di ginecologia e ostetricia e 11 per le attività di chirurgia di giorno). Gli altri numeri li salto. Concentriamoci sui 612 posti letto.

Nel Piano della Performance 2018-2020 della Azienda Ospedaliera si dice che i posti letto dei due ospedali sommati sono 592, quanti ne competono in base alla DGR 2/2018. Quando con la DGR 516/2018 si sono rivisti i posti letto della DGR 2/2018 quelli di Marche Nord sono rimasti gli stessi. Per arrivare ai 612 dell’intervista  ne servirebbero altri 20. Ma questi facciamo che si trovano.

Adesso c’è il problema dell’ospedale di Fano che di fatto rimane. Prima con la DGR 523/2018 viene previsto il Pronto Soccorso con Potes, Chirurgia, Medicina, Ortopedia, Rianimazione e Medicina d’urgenza più servizi cui si aggiungono in coda quasi per caso lungodegenza post-acuzie e riabilitazione. Facciamo 120-150 posti letto? E dove si prendono o a chi si prendono,  visto che in termini programmatori i posti letto per l’Area Vasta di Pesaro geograficamente intesa sono tutti già destinati? In un comunicato stampa si specifica che ci sarà anche la chirurgia d’urgenza, che, come ognuno dovrebbe sapere, è una equipe di solito prevista per i soli ospedali dove si concentrano i politraumi in modo da dedicarla solo alle urgenze. Chirurgia d’urgenza che ci sarebbe a Fano e non a Pesaro. A proposito di politraumi: nel giro di pochi chilometri ci saranno tre ortopedie (Pesaro, Fano e Casa di Cura). Speriamo non si litighino i pazienti!

Ma si possono sottoscrivere impegni così nella pratica certezza che non sono compatibili con i vincoli programmatori? Pare di sì.

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