Uno dei problemi del nuovo Piano (almeno nella attuale versione, che personalmente non capisco come potrebbe sostanzialmente essere migliorata) è scegliere la distanza giusta di lettura. Non lo devi vedere troppo da vicino perché rischi di perdere il quadro d’assieme, o meglio di non accorgerti che non c’è. Allo stesso tempo devi vederlo da vicino e lo devi vedere da vicino tutto perché altrimenti rischi di perderti una serie di decisioni e orientamenti che sembrano buttati lì a caso, ma celano come minimo problemi tutt’altro che scontati. Ecco i particolari cui si riferisce il titolo. Non solo, ma devi anche leggere i particolari che non ci sono. E quindi i pazienti, le discipline, i professionisti ed i problemi che del piano sono i figli minori quando non addirittura gli orfani.
Riprendiamo solo per un attimo la visione d’assieme del Piano. Dopo un primo commento a caldo (Primo appunto a caldo sul Piano Socio-Sanitario 2019-2021 della Regione Marche), confermo quello che ho già segnalato:
- pochi dati e nessuna analisi;
- nessun elenco di criticità e relative priorità;
- nessun elemento di chiarezza sulle concrete forme di razionalizzazione della rete ospedaliera di cui ci si limita ad enunciare l’esigenza;
- nessun elemento di chiarezza sulle concrete forme di potenziamento dei servizi territoriali di cui pure ci si limita a enunciare l’esigenza;
- un self service di proposte di intervento, spesso frutto del generoso contributo di bravi e generosi professionisti.
In compenso qua e là (adesso arriviamo ai particolari del titolo) si trovano frasi e considerazioni che meriterebbe approfondire. Faccio solo tre esempi in corsivo di frasi prese dal Piano su suggerimento di una collega che ringrazio. Ad ogni frase segue un mio breve commento in grassetto perché lascio ad ognuno la possibilità di fare la “caccia al particolare che chissà cosa vuol dire”):
- eventuale ricorso a forme di “sanità integrativa”, intesa come finanziamento “di terzi” in termini di fondi, assicurazioni, forme di welfare adottate da singole aziende, ecc., non in forma sostitutiva del SSR, e purché governata da specifiche indicazioni normative di carattere nazionale e regionale e in misura coerente con le necessità della popolazione (commento: questa cosa farà la fine delle sperimentazioni gestionali, ovvero tanto rumore per nulla?);
- la programmazione regionale avrà pertanto il compito di rivedere l’assetto istituzionale, provvedendo alla riclassificazione delle strutture ospedaliere secondo livelli organizzativi a complessità crescente, e ridefinire il sistema ospedaliero sulla base del livello organizzativo, del ruolo all’interno della rete assistenziale, della posizione geografica, dei volumi di attività (commento: tre domande. Si ricomincia tutto da capo dopo avere appena deliberato lo stato della applicazione del DM 70/2015 nella Regione Marche con la DGR 1554/2018? Il Piano rimanda a sé stesso? Il Piano è lo strumento di programmazione non lo strumento di programmazione della programmazione. Per un anno a cosa si è lavorato?)
- il rafforzamento del Servizio Sanità in termini di risorse umane e professionali per poter rispondere in modo sempre più adeguato ai bisogni crescenti, insieme al consolidamento dell’Agenzia Regionale Sanitaria, organo tecnico autonomo, per il supporto alle attività di programmazione, monitoraggio e controllo (commento: no comment).
E adesso veniamo ai particolari che mancano. Prendete il piano in word e cercate quante volte ricorrono certe parole. Io l’ho fatto per alcune. Voi potete farlo per i temi che vi interessano. Tenere presente che nel Piano si contano 57.528 parole. Ecco alcune prove che ho fatto:
- diabete: mai;
- malattie neuromuscolari: mai;
- odontoiatria: mai;
- fisioterapisti: una (ma in compenso è stata sentita la loro Associazione);
- infermiere di famiglia o di comunità: tredici (molto più del doppio di quelli che operano come tali nel SSR);
- sperimentazioni gestionali: mai.
Per concludere.
Leggete il Piano più volte come quando preparavate gli esami. Prima fate una rapida lettura generale (tempo stimato 60 minuti) e sottolineate le parti che vi interessano. Poi prendete le parti che vi interessano e leggetele due volte per vedere la prima quello che c’è e la seconda quello che non c’è. Poi ci risentiamo, se volete.