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Il Nursind Marche Sindacato delle Professioni Infermieristiche per la prima volta ieri pomeriggio 21 marzo è stato convocato per una audizione sul Piano Socio Sanitario  2019-2021 della Regione Marche.

Il nuovo Piano Socio Sanitario arriva con 4 anni di ritardo, l’ultimo il PSSR del 2012-2014 (approvato nel dicembre del 2011). Dopo le consultazioni con  gli stakeholder sarà la guida ufficiale su cui la Regione Marche conformerà il Servizio Sanitario Regionale per i prossimi 3 anni.

Il NurSind Marche, rappresentato in quella sede dalla Segretaria Elsa Frogioni (Nursind Ancona) e dal Dirigente Sindacale Leonardo Pizzolante (Nursind Ancona),  sul piano Socio Sanitario ha puntualizzato e avanzato richieste su diversi contenuti, in sintesi questi gli argomenti posti al vaglio della Regione Marche:

  1. L’attivazione del Dipartimento delle Professioni Sanitarie, mai istituito dalla Regione Marche nonostante la normativa lo richieda espressamente vedi: 251/2000 L.R. 17/2010 e dalla L.R. 17/2011
  2. Il blocco del definanziamento del SSR
  3. Dare valide alternative all’ iper-afflusso dei Pronto Soccorso regionali, come l’istituzione di un nuovo codice di priorità per le persone anziane fragili, ad esempio codice argento dedicato, con ricoveri diretti per complessità assistenziale, trasferimenti veloci verso ospedali o cure intermedie che dovranno essere potenziate nel numero di sedi/letti e soprattutto da maggior personale di assistenza, (vedi regione Lombardia). E oltre all’implementazione e copertura dell’eliambulanza, adottare modelli gestionali e procedurali che ottimizzino le risorse professionali disponibili con il see and treat per codici di gravità assistenziali coodificati e un’ambulanza infermieristica che per evitare conseguenze infauste per i pazienti soccorsi,  possa avvalersi di procedure e telemedicina per il trattamento  in golden hour delle manifestazioni cliniche passibili di cure immediate.
  4. Adottare i modelli assistenziali che afferiscono al Cronich Care Model. Progetto presentato dal NurSind alla Regione Marche progetto già nel 2017, che prevede l’istituzione del del Case Manager nei piccoli Ospedali  marchigiani, con l’avviamento di ambulatori per la presa in carico globale del paziente fragile, portatore di coomorbilità.
  5. Incrementare il numero di sedi/posti letto e numero di sanitari per le Cure Intermedie e le RSA.
  6. L’infermiere di famiglia e di comunità, compare per la prima volta nel nuovo PSSR ma con un ruolo troppo defilato e ancora si parla di formazione, quando sono disponibili già infermieri con le competenze necessarie. L’istituzione e funzioni dell’infermiere di famiglia può e deve partire immediatamente nella Regione Marche.
  7. Destinare le risorse per la formazione degli Infermieri di Famiglia e Comunità, verso incentivi alle progettualità e professionalità rese all’utenza da questi professionisti.
  8. La progressiva chiusura dei punti nascita, come il recente presso l’Ospedale di Fabriano, deve realizzare il corrispettivo sviluppo di percorsi e processi evidence-based per la nascita, la  salute e prevenzione per tutte le donne del territorio.
  9. Aumentare la dotazione organica di professionisti sanitari per i servizi, congruente con i nuovi LEA (Livelli Essenziali di Assistenza). Adeguando i servizi ospedalieri agli standard evidence-based, vedi studio RN4Cast che definisce un rapporto ideale di 1 infermiere per 6 pazienti da assistere.
  10. Investire maggiormente sulla prevenzione e promozione della salute e istituire l’Infermiere Educatore per le scuole dell’obbligo. Un professionista sanitario l’infermiere educatore con la capacità d’integrarsi in equipe con le altre professionalità sanitarie, di stimolare la partecipazione attiva di studenti ed insegnanti su progetti a sostegno di corretti stili di vita, di monitorare la salute degli studenti ed essere il terminale di riferimento per problemi come quelli collegati alla violenza di genere, al bullismo, alle droghe, all’anoressia ed altre emergenti
  11. Sviluppare gli ambulatori avanzati e incentivare economicamente i professionisti infermieri che vi operano e non i MMG che intereagiscono con gli ambulatori avanzati solo con eventuali prescrizioni e ricette.
  12. Non istituire nuove professionalità sanitarie con percorsi formativi regionali, il PSSR prevede l’istituzione del “Tutor per l’accompagnamento della fragilità”. Questa professionalità descritta nel PSSR è equivalente al profilo sanitario dell’infermiere come da DM 739/94. Nella terminologia internazionale aderente alla funzione del Case manager, assegnata al professionista sanitario infermiere.

In linea di principio il NurSind Marche ha affermato la sua contrarietà a una sanità a doppia velocità, una pubblica per lavoratori e utenti di ceto sociale medio basso ed una privata riservata a categorie sociali economicamente meglio retribuita. Riteniamo quindi che il SSR debba incentivare e distribuire risorse verso la sanità pubblica, per ricostituire l’equità chiesta dall’articolo 32 della Costituzione italiana e in conseguenza la fiducia dei cittadini che nel corso degli anni si è progressivamente svilita nei confronti dell’assistenza e cure erogate dal Servizio Sanitario della Regione Marche.

Per il Coordinamento Marche
Segretaria Territoriale NurSind Ancona
Elsa Frogioni

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