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La Riviera del Conero (compresa, da non crederci, Ancona) è incredibilmente fotogenica. Questa proposta di safari serve a far conoscere posti che esistono per guardare panorami e, oggi, per fotografare. La selezione dei posti che farò è dunque prevalentemente orientata agli scatti migliori (in senso tradizionale: albe, bella luce, ecc).

Cominciamo partendo da Ancona centro e saliamo verso Portonovo passando per Pietralacroce. Attenzione: non darò indicazioni precise al dettaglio. Un po’ di sano sforzo di orientamento va fatto. Dopo un paio di chilometri troviamo sulla sinistra il ristorante Sardella (già che ci siamo: famoso per le tagliatelle) e appena prima parcheggiamo lungo la strada sulla destra dove c’è ampio slargo. Andiamo verso Sardella attraversando la strada e saliamo per una salitella (ristorante sulla destra) e in cima giriamo a sinistra e subito dopo saliamo su un greppetto sulla destra e costeggiamo la siepe di una bella casa (casa, fra l’altro, molto stile Edward Hopper) andando verso il mare. Il sentiero che costeggia la rete è stretto e reso un po' ostico da una siepe di rovi. Quindi eviterei  di indossare un cachemire otto fili (non so manco se esiste, io comunque non ce l’ho) di Cucinelli. In fondo alla siepe si sale sulla destra e si va verso una zona che una volta fino a non molto anni fa era zona militare. Alla fine della salita ci si trova in una specie di pianoro e qui seguite l’istinto e andate verso sud a guardare verso Portonovo, Mezzavalle, lo scoglio della Vela, le Due Sorelle, ….

Stagione e orario per il safari. Per questa prima fermata la stagione conta poco. Certo in primavera è il massimo con ginestre e fioriture, ma è l’ora che conta. E quella è l’alba (adesso verso le 6.45 e poi a seconda del periodo). Questo punto è il paradiso degli Instagramers (di cui faccio parte anche io con un impegno quotidiano e nome d’arte Maffosen).

Che qua ci fossero i militari (penso la Marina, come avviene in altri punti del Conero) è sicuro. Ci sono vicino a Sardella anche delle abitazioni che dovevano essere loro riservate e nel pianoro e dintorni ci sono tipiche strutture militari in abbandono cui però non riesco a dare un nome (tipo: armerie, depositi, torrette di avvistamento, ecc). E poi tutto attorno c’è una recinzione di filo spinato (o quel che rimane della recinzione). Sul Conero visto da nord c’è un doppio affaccio: al primo si accede da una porta che si apre su uno strapiombo che domina lo scoglio del Trave e che consente una vista (e relativa foto) strepitosa. Il secondo è li vicino, lo vedrete subito.

Da  fine marzo in poi si possono raccogliere anche gli asparagi selvatici. Se poi uno ha tempo,  si porta un libro, si sdraia a leggere  entra (o almeno prova ad entrare) in una  dimensione di serenità che tiene lontane per un po’ le scorie inevitabili della  vita). Lettura consigliata: La simmetria dei desideri, di Eshkol Nevo.

Posto magico. Se non lo conoscete andateci.

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