×

Messaggio

EU e-Privacy Directive

Questo sito utilizza cookies tecnici e sono inviati cookies di terze parti per gestire i login, la navigazione e altre funzioni. Cliccando 'Accetto' permetti l'uso dei cookie, cliccando 'Rifiuto' nessun cookies verrà installato, ma le funzionalità del sito saranno ridotte. Nell'informativa estesa puoi trovare ulteriori informazioni riguardo l'uso dei cookies di terze parti e la loro disabilitazione. Continuando nella navigazione accetti l'uso dei cookies.

Visualizza la ns. Informativa Estesa.

Visualizza la normativa europea sulla Privacy.

View GDPR Documents

Hai rifiutato i cookies. Questa decisione è reversibile.
Scrivi un commento
Print Friendly, PDF & Email

La struttura di Notre Dame è salva e qualcosa possiamo scrivere anche oggi. E’ stata pubblicata ieri su Quotidiano Sanità una lettera di Santina Catanese , una collega che lavora nel Sistema dell’Emergenza Teritoriale della nostra Regione. Avevamo già segnalato in precedenza una sua lettera allo stesso quotidiano. L’argomento è sempre lo stesso. Il passaggio alle dipendenze dei medici del Sistema di Emergenza Serritoriale (SET).

Detto così, passaggio alle dipendenze dei medici attualmente in convenzione, sembra quasi una questione sindacale. Tanto che Santina è molto attiva  in un sindacato. Ma la questione è soprattutto organizzativa e di qualità dell’assistenza. 

Il SET consente con il suo buon funzionamento non solo di fronteggiare emergenze come quella della recente tragedia di Corinaldo, ma anche di dare sicurezza a tutto  il territorio specie nelle aree dove (giustamente) sono stati chiusi i Punti di Primo Intervento e dove le strutture ospedaliere sono state riconvertite o saranno accorpate. Che senso ha sviluppare la fase ospedaliera delle reti tempo-dipendenti quando la fase territoriale è garantita da operatori medici on convenzione e quindi non in grado di svolgere il loro lavoro con prospettive di carriera, senza un supporto formativo forte e stabile, senza quel legame stretto con il resto dell’organizzazione complessiva del sistema dell’emergenza e, in definitiva, senza quella spinta anche emotiva ad investire sulla propria caratterizzazione professionale? 

Giustamente Santina ricorda  che il Dipartimento di Emergenza non inizia alle porte dell’ospedale, ma -per logica – dal punto in cui questa si determina. Che il più delle volte, appunto,  è rappresentato dal territorio. 

Rimandiamo alla lettera per gli approfondimenti. Anche le Marche dovrebbero tenerne conto, come altre Regioni hanno già fatto, in primis – di recente – il Piemonte.

Devi fare login per poter postare un commento
Leggi il commneto... The comment will be refreshed after 00:00.

il primo commento

Joomla SEF URLs by Artio