Marchigiani brava gente: quelli che hanno scritto il Primo Piano socio-sanitario (Nino e gli altri). Un Piano che – tanto per dire -si occupava persino di neuropsichiatria infantile …
- Scritto da Claudio Maria Maffei
Nonostante tutto i marchigiani stanno prendendo molto sul serio il Piano Socio-sanitario. Nonostante i limiti tecnici, le incoerenze, le forzature della attuale versione. Ma fanno bene (i marchigiani) a discutere perché forse (sempre nonostante tutto) quella della discussione del Piano può essere una buona occasione per ragionare sul Servizio Sanitario Regionale. E allora forse conviene sfogliare il primo Piano socio-sanitario, quello che copriva il triennio che andava dall’ottobre 1982 al settembre 1985.
Indicatori demografici: le stime ISTAT per il 2018
L'ISTAT ha pubblicato le proprie stime sugli indicatori demografici per il 2018, e troviamo due elementi principali di interesse per le Marche:
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Lettera ai Senatori della Giunta per le autorizzazioni a procedere...
- Scritto da Remo Appignanesi
La scelta che sta per compiere è forse più importante di quanto non appaia poiché coperta dal rumore di fondo di una conflittualità addirittura esasperata rispetto al passato. Per questo diventa essenziale ragionare sui fatti per obiettivare “l’interesse dello Stato costituzionalmente rilevante” ovvero il “perseguimento di un preminente interesse pubblico nell'esercizio della funzione di Governo” nel caso Diciotti e per questo mi permetto di proporLe alcune riflessioni.
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Il cattivo Ministero chiude il punto nascita di Fabriano, la buona Regione prova la difesa (della salute?)
- Scritto da Claudio Maria Maffei
Non è un bello spettacolo assistere su un tema delicato come la chiusura di un punto nascita a un gioco delle parti tra Regione e Ministero (che dedica alla tematica un'area del proprio sito), ma basta leggere il comunicato stampa della Regione per rendersi conto del gioco in corso su questo tema.
Codice rosso: avremo i professionisti che ci servono in base alla programmazione? Oggi parliamo dei medici.
- Scritto da Claudio Maria Maffei
Tutta Italia si interroga sulla carenza di medici a partire dagli specialisti. Basta prendere un qualunque numero di Quotidiano Sanità e ci si trova qualche articolo o lettera dedicato al tema della drammatica carenza di specialisti. Ad esempio sulla drammatica carenza di specialisti in Veneto.
Contributo modesto di un immigrato romano alla “vexata quaestio”: Er tempo d’attesa
- Scritto da Roberto Amici
Se dice er tempo o la lista d’attesa?
Nun lo so. Ma sempre te tocca aspettà.
Nun è poi tanto ‘a parola che pesa,
è che nun so perché io devo abbozzà.
De chi sarà ‘a corpa, chi er delinguente
Che te fa restà sempre cor batticore
Mentre aspetti puro bbono e diliggente
Pe sapé se campi oppure se se mòre.
E ar pronto soccorso te danno li colori
Vabbè er triagge sarà certo cosa seria
Ma me vòi dì armeno: “caro, mo mori”
Oppure: “nun ciai gnente; è ‘na miseria!”
E poi ce sò quelli, li grossi capiscioni
Loro che sanno risorve tutti li probblemi
“Famo la legge, arivortamo li padijoni”
Ma manco sanno guidà ‘na barca a remi.
Stanno lì a decide grazzie ar gran partito
Oppuramente all’amico caro de famija
Studià poi no, “‘o sai, me fa male er dito
Ma a decide sò bravo, è ‘na quisquija”.
La robba troppo complicata no, nun pò annà
Lègge le cause, l’effetti , fà prove su prove
Pèrde tempo pe li tempi d’attesa nun fa campà
Mejo decide a cacchio e tutto subbito se move.
Li giornali, la tivvù, li granni manifesti subbito:
“Cittadini ar centro der sistema: tutto risorto!”
Evviva evviva, nun serviva studià: bastava un dito.
Solo che, perdindirindina, ‘ntanto io sò morto.
Robberto er fruttarolo
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