Da molti anni ormai la Regione Marche, al pari delle altre Regioni, ha formalizzato nei sui atti il ricorso alle reti cliniche come logico adattamento alla rete ospedaliera delle indicazioni del DM 70 del 2015. In particolare, a partire dagli anni anni ’13-14, vi è stata una esplosione di gruppi di lavoro ed atti aventi come tema le reti cliniche, la loro declinazione e la loro attivazione. La DGR 1219/2014 (che riprendeva le precedenti 1345/13 e 551/2013) ne elencava 43, di cui diverse con subarticolazioni importanti che fanno salire la conta delle reti cliniche a regime ben oltre 50.
Che fine hanno fatto queste reti?
In realtà dentro quelle 50 reti ci sono problematiche più complesse da vera rete (ad esempio le reti tempo-dipendenti), assieme ad altre reti che in realtà avevano come fondamentale obiettivo l’accompagnamento alla riduzione delle unità operative complesse e semplici e ad una maggiore razionalità distributiva delle attività (attraverso la concentrazione di quelle maggiori con volumi attesi inseriti anche nel Programma Nazionale Esiti).
Dopo qualche anno in cui è stato ampio spazio alla creazione (purtroppo spesso solo formale e quasi sempre incompleta) delle reti sia a livello nazionale che regionale, si è deciso di darsi dei riferimenti per il riconoscimento, la gestione ed il monitoraggio delle reti cliniche per evitare che ci finissero dentro semplici accordi inter o intra aziendali, che sono cosa bel diversa dalla rete clinica come la letteratura organizzativa le definisce. Contare molte reti suona bene, ma non aiuta la crescita del sistema.
Senza entrare nel dettaglio, presente nei documenti che citeremo, una rete clinica è tale solo in presenza di specifici requisiti. Minimo sindacale (vado a braccio): un atto che la definisca, chiara definizione di obiettivi, ruoli e responsabilità, gestione delle risorse autonoma, obiettivi di budget assegnati assieme alle relative risorse, indicatori di monitoraggio, sistema informativo dedicato.
Cominciamo dalla Regione Marche
L’Agenzia Regionale Sanitaria ha pubblicato il 21 ottobre 2017 un report annuale di progetto (Lo sviluppo delle reti cliniche nelle Marche - 2017) sullo sviluppo delle reti cliniche nella Regione Marche (DGR 1230/2016) in collaborazione con l’Università degli Studi del Piemonte Orientale. In questo rapporto c’è una valida descrizione di come si costruisce e monitora una rete clinica e si fa una analisi documentale del livello di attuazione dei sistemi di rete clinica in Italia con riferimento alle seguenti reti: IMA (3), ICTUS (4), TRAUMA (3), ONCOLOGIA (4), CURE PALLIATIVE (5), MALATTIE RARE (5), TRAPIANTI (3), NEONATOLOGIA (3), PEDIATRIA (3). Alla Regione Marche, come sempre, non fa difetto la pubblicazione di delibere: il numero tra parentesi dopo ogni rete quantifica le delibere dedicate a quella specifica rete.
Vediamo il livello centrale
La Conferenza Stato-Regioni il 24 gennaio 2018 ha approvato il documento “Linee guida per la revisione delle reti cliniche –Le reti cliniche tempo dipendenti”, predisposto dalla Agenzia per i Servizi Sanitari Regionali (AGENAS). Agenzia che ha appena pubblicato nella sua rivista Monitor una monografia sulle reti tempo dipendenti (Monitor n.42). Nella monografia si riportano diverse esperienze regionali e si fa una sintesi dello stato delle Regioni, tra cui le Marche, rispetto alle seguenti quattro reti: cardiologica per l’emergenza, neonatologica e dei punti nascita, ictus e traumatologica. Le Marche hanno risposto ad un articolato questionario e risultano avere partecipato in modo completo fornendo informazioni su due reti (ictus e sulle altre due traumatologica) e parziale (cardiologica e neonatologica). Per ciascuna rete su Monitor compaiono gli indicatori proposti per il monitoraggio delle diverse reti.
Proposte per il sistema marchigiano:
- dare continuità al progetto riportato nel documento dell’ARS che prevede lo studio VIRES (Valutazione e Intervento sulle Reti Specialistiche della Regione Marche) e identificare subito il responsabile ed il gruppo di progetto;
- condividere i dati inviati all'AGENAS in modo da favorire una riflessione di sistema su quanto è stato fatto e quanto deve essere ancora fatto sulle reti cliniche tempo-dipendenti (e poi sulle altre);
- aprire nel sito dell’ ARS una pagina WEB sulle reti cliniche che fornisca lo stato delle reti e documenti ala loro progettualità in itinere.
Sarebbe un bel passo in avanti.