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Tenere insieme le cose e garantire un'azione coerente è una sfida difficile in un sistema complesso come la sanità, che richiede una dose di attenzione e tenacia notevoli.
Facciamo due esempi: uno nazionale e uno regionale. Entrambi hanno a che vedere con la geriatria.

A livello nazionale il Decreto 70/2015 definisce i riferimenti per la riorganizzazione ospedaliera e allo scopo individua il bacino di popolazione che "regge" una unità operativa complessa (un primariato e quindi un reparto) per le diverse discipline. Ricordiamo che i valori massimi e minimi non sono utilizzabili discrezionalmente ma: "La variabilità dei bacini di utenza tiene conto dei tempi di percorrenza dei cittadini, calcolata anche con la metodologia di analisi e di rappresentazione grafica (c.d. georeferenziazione) e quindi, le regioni dovranno utilizzare i bacini minimi in presenza di territori a bassa densità abitativa e quelli massimi in caso opposto".

E qui viene fuori la geriatria e il suo rapporto con la medicina interna. Ecco i loro bacini di utenza: 

"Medicina interna: 80.000 - 150.000 abitanti
Geriatria: 400.000 - 800.000 abitanti"

Quindi nelle Marche dovremmo avere da 10 a 18 medicine interne e da 2 a 4 geriatrie: davvero sono numeri poco coerenti con il dato demografico e quindi con il peso epidemiologico dei bisogni di salute della popolazione anziana. 
Per fortuna una nota apre alla ragionevolezza e dice:

"Nota: Alcune specialità cliniche possono essere gestite con una unica struttura organizzativa (a titolo di esempio, nefrologia e dialisi). Per alcune specialità (ad esempio geriatria e medicina generale, neuropsichiatria infantile pediatria e psichiatria) le regioni potranno rimodulare i posti letto, sulla base della domanda di salute, fermo restando il numero complessivo dei posti letto". 

E' possibile che scrivendo gli standard sia sfuggito l'elefante dell'invecchiamento della popolazione?

Passiamo adesso alla  Regione Marche che ha  proceduto per tempo alla riorganizzazione sulla base dei bacini di utenza lasciando però dei punti aperti (che si possono individuare dall'atto ricognitivo: DGR 1554/2018, in precedenza DGR 159/2016).  Sembra esserci un sovradimensionamento delle anestesie e rianimazione (14 presenti contro 5 da bacino massimo) e delle medicine d'urgenza (11 contro 5) e non avendo usato la sopracitata nota anche per le geriatria (5 contro 2) e le medicine interni (17 contro 11)...

Adesso leggiamo la DGR 961/2018 con la quale la Regione Marche finanzia delle borse di studio per avere più specialisti in alcune discipline: su quali specialisti stiamo investendo  (circa 200.000€/anno per 4 anni)?

Eccoli:

Anestesia in Anestesia Rianimazione, Terapia Intensiva e del dolore: n. 3;
Medicina dell'Emergenza- Urgenza: n. 1;
Medicina interna: n. 1;
Pediatria: n. 1;
Psichiatria: n. 1.

Siamo sicuri che tra qualche anno, quando si saranno specializzati, le Aziende sanitarie avranno davvero bisogno di questo tipo di specialisti e non di altri?

Se poi scorriamo il Decreto Ministeriale sulla distribuzione dei posti delle Scuole di Specializzazione scopriamo che avevamo già (posti previsti per l'Università Politecnica delle Marche dal Ministero ai quali si aggiungono quelli regionali di prima):

Anestesia in Anestesia Rianimazione, Terapia Intensiva e del dolore: n. 15
Medicina dell'Emergenza- Urgenza: n. 2
Pediatria: n. 6 
Psichiatria: n. 0 (dato da confrontare con la forte  carenza di personale delle Marche in questo settore; siamo  la  regione terz'ultima in Italia)
Medicina interna: n. 4
Geriatria: n. 2

Di fronte a questo quadro e allo stato di attuazione della riorganizzazione ospedaliera è quello il modo migliore di investire 800.000€ ? 

Proprio la complessità rende possibili simili evidenti contraddizioni che spostano tra a 5 anni gli effetti positivi di una - molto eventuale - correzione di rotta...

Avremo in futuro bisogno di molti geriatri (come pure di fisiatri: posti attuali alla Politecnica 4): quando iniziamo a "fabbricarli"? Quando riallineiamo gli obiettivi del piano ai problemi concreti e il tutto alla programmazione delle risorse? 

Quando?

PS: Una curiosità: quali Regioni hanno commissionato  all'Università più geriatri  rispetto alla programmazione nazionale? 6 Veneto (avendone già 14 dal Ministero), 3 Campania (avendone già 7 dal Ministero...), 2 Bolzano, 2 Trento, 1 Sicilia, 1 Friuli VG, 1 Sardegna.
In giro c'e' chi guarda al futuro e manda avanti i giovani per occuparsi meglio dei "vecchi"!

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