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Lo scorso sabato 16 febbraio si è tenuto a Jesi un corso sul diritto alla salute di cui questo blog ha fornito un ampio resoconto. Una cosa di cui non ho parlato nel post è il commosso ricordo che è stato fatto più volte durante i lavori del dott. Sergio Cascia, scomparso lo scorso 24 gennaio a soli 68 anni. I motivi per ricordare Sergio (mi permetto di chiamarlo così nonostante fossimo solo buoni conoscenti) erano tanti: era un medico di medicina generale, figura cui il corso era primariamente rivolto,  lavorava proprio nell’area di Jesi, in particolare a Castelplanio, ed era – soprattutto – una grande persona.

A leggere un suo curriculum fanno impressione le tante attività in cui  si è impegnato. E’ stato   tra l’altro Assessore alla sanità e servizi sociali del Comune di Maiolati Spontini, Sindaco del Comune di Maiolati Spontini, Presidente dell’Unione dei Comuni della media Vallesina, Segretario Provinciale della FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale) di Ancona, Medico di squadra della società SPORTIVA di nuoto della media Vallesina e Ufficiale Sanitario della sezione AVIS della media Vallesina. E ancora tanto altro.

Per ricordarlo non riuscirei a trovare parole più adatte di quelle usate dal Collega Massimo Magi nel sito ufficiale della FIMMG Marche. Gliene rubo alcune:

Sergio Cascia, Segretario Generale Provinciale FIMMG della Sezione di Ancona ci ha lasciato dopo una malattia che l'aveva colpito alcuni mesi fa e contro la quale ha combattuto con forza d'animo e coraggio, come era nel suo stile di uomo affidabile, intelligente e disponibile. Doti che ha profuso per tanti anni in favore della categoria del Medici di Medicina Generale delle Marche e dei suoi Assistiti. Oggi ci sentiamo tutti più soli perché perdiamo un nostro compagno di strada capace e competente, che ha guidato con entusiasmo e convinzione molti dei processi di innovazione della medicina generale marchigiana, coinvolgendosi in prima persona e spendendo sempre  la sua credibilità per favorire la crescita di tutta la categoria e dei sistemi di cura territoriali. Non possiamo non ricordare, inoltre, il suo impegno per i pazienti e più in generale per tutti i cittadini e la sua disponibile laboriosità per coglierne i bisogni, mettendosi sempre al loro fianco per garantire  nel territorio un adeguato e sempre più elevato livello di assistenza. Qualità che ha saputo trasmettere ai tanti Giovani Medici che hanno frequentato, come tirocinanti, il suo studio professionale.

Da ultimo, come non ricordare la sua allegra convivialità, umanità semplice ma grande che lo faceva subito diventare amico, fratello, padre, prossimo, con fare affettuoso e premuroso. Un esempio e uno stile di vita, quello di Sergio, che fa riflettere tutti noi in questo momento di tristezza. Un uomo che, in questi problematici tempi di divisione, sapeva creare Comunità.

Poi ho trovato in un  sito dell’Ordine dei Medici e Odontoiatri di Ancona un articolo del 7 gennaio 2019 dal titolo “L’esperienza di Francesco Freddo nell’ambulatorio del Medico di Famiglia”. L’ambulatorio era quello del dott. Sergio Cascia, proprio lui, dove è stato sperimentato un nuovo modello assistenziale rivolto ai pazienti affetti da Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva. Ecco uno stralcio dell’articolo:

Appena terminata l’università, come molti miei colleghi, ero orientato nel proseguire la mia carriera con una specializzazione ospedaliera, tuttavia durante il tutoraggio per l’abilitazione alla professione ho scoperto il mondo della MedicinaGenerale, ossia del cosiddetto Medico di Famiglia.


Dopo questa esperienza di un solo mese non ho avuto dubbi che il mio futuro sarebbe stato nella Medicina Generale per cui mi sono dedicato a tale professione e, dopo aver superato il test di ammissione, ho iniziato il corso di formazione triennale in medicina generale. Il titolo del progetto che ho sviluppato è “la gestione proattiva della BPCO nell’ambulatorio del medico di medicina generale” ed il suo scopo è stato quello di applicare un nuovo modello assistenziale ai pazienti affetti da Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO) che possa essere svolto interamente a livello territoriale, garantendo così un processo diagnostico più rapido e vicino al paziente.

Inizialmente il progetto ha individuato i soggetti potenzialmente a rischio BPCO e quindi papabili a questo nuovo modello di presa in carico, selezionandoli all’interno del database dei pazienti del Medico di Medicina Generale sulla base dei sintomi mostrati, sull’impiego di farmaci che potevano ricondurre ad un disturbo respiratorio e sull’abitudine al tabagismo. Un’analisi che si è avvalsa di strumenti informatici all’avanguardia in grado di analizzare rapidamente l’intero database composto da circa 1500 pazienti. Una volta individuati i soggetti a rischio di sviluppare la malattia, questi sono stati sottoposti a valutazione clinica e a successivo esame spirometrico nei casi in cui vi era indicazione all’approfondimento diagnostico. Valutazioni ed esami che sono stati eseguiti direttamente a livello ambulatoriale, nello studio del medico di famiglia, evitando di inviare il paziente in ospedale. Di fatto, in questo modo, siamo riusciti a portare a termine il processo diagnostico terapeutico rapidamente, senza il problema delle liste di attesa ed analizzando tutti i pazienti a carico del medico. Un modello assistenziale efficiente che ha riscosso grande apprezzamento da parte dei pazienti che hanno accettato molto volentieri di sottoporsi alle valutazioni e agli esami richiesti.

Il progetto è stato realizzato interamente all’interno dell’ambulatorio di Medicina Generale del dottor Sergio Cascia a Castelplanio che ringrazio per le possibilità formative che mi ha offerto, sia durante il tutoraggio del corso in Medicina Generale, sia successivamente. Ma soprattutto mi sento di doverlo ringraziare per la passione che è riuscito a trasmettermi verso questa professione.

Non credo occorra aggiungere altro. Mi sembra un racconto in cui c’è da una parte tutta la ricchezza umana e professionale di Sergio  e dall’altra tutta la potenzialità ancora largamente inespressa della medicina generale nella risposta alla cronicità.

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