E’ scaricabile dal sito dell’Agenzia Regionale Sanitaria delle Marche un documento dal titolo Profilo di Salute anno 2019. Questo documento mette a disposizione una serie di dati ed elaborazioni su diversi aspetti della salute dei cittadini e dello stato dei servizi sanitari e socio-sanitari della Regione Marche. Il Rapporto è stato predisposto a cura dell’ARS con il supporto dell’ASUR e dell’Istituto Superiore di Sanità.
Il documento ha diverse parti:
- una parte di tipo generale di tipo socio-demografico: profilo demografico, struttura della popolazione (indici demografici, popolazione straniera residente), caratteristiche socio-economiche (istruzione, lavoro, imprese e insediamenti produttivi), territorio e ambiente;
- una parte con dati ed elaborazioni sugli stili di vita individuali (depressione, consumo e abitudini alcoliche, attività fisica, eccesso ponderale, abitudine al fumo, diabete, rischio cardiovascolare, abitudini alimentari dei bambini, porzioni di frutta e verdura al giorno);
- un parte dedicata alle attività di prevenzione: le vaccinazioni con la vaccinazione antinfluenzale, gli screening (mammografico, della cervice uterina e dei tumori colorettali), le attività di prevenzione (alimenti e veterinaria) gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, gli incidenti stradali;
- una parte dedicata alla salute materno-infantile;
- una parte dedicata alla assistenza territoriale (cure domiciliari, servizi territoriali nell'area delle dipendenze, servizi territoriali nell'area della salute mentale, strutture residenziali e semi-residenziali);
- una parte dedicata allo stato di salute (mortalità evitabile, le principali cause di morte, mortalità per malattie sistema circolatorio, mortalità per tumori, analisi delle schede dimissione ospedaliera, approfondimento delle cause di dimissione ospedaliera per tumori, per tumore maligno di trachea, bronchi e polmoni, per tumore maligno della mammella, incidenza delle principali sedi tumorali);
- alcune elaborazioni sulla mobilità sanitaria e ospedaliera;
- alcune elaborazioni sui tempi di attesa;
- alcune analisi sul sistema di emergenza urgenza;
- alcune elaborazioni di sintesi sui dati del Programma Nazionale Esiti (PNE).
La sintesi che il rapporto fa dei dati
Demografia: la popolazione residente mostra una tendenza di generale calo delle nascite, un allargamento della forbice mortalità-natalità che evidenzia un progressivo invecchiamento della popolazione. Indicatori di ricambio strutturale giovani-anziani evidenziano una struttura della popolazione sempre più anziana e un limitato ricambio generazionale.
Stili di Vita: nelle Marche va riservata maggiore attenzione verso il consumo di alcol, nello specifico consumo di alcol a maggior rischio e consumo di alcol Binge Drinking (una media di +1,5 punti percentuali sul dato medio italiano). Nei bambini occorre aumentare l’attenzione verso un eccesso di sovrappeso (+0,3%) e obesità (+0,6%) rilevato dalla valutazione comparativa con il dato medio italiano.
Prevenzione: le coperture vaccinali nel 2018 attestano un costante e progressivo miglioramento della situazione regionale, con dati di copertura ancora sotto la soglia del 95%, ma significativamente migliori rispetto a quelli degli anni precedenti. Le attività di screening oncologici rilevano un’ottima estensione degli inviti (dati comparativi del Laboratorio MES del Sant’Anna) con una elevata percentuale di estensione degli inviti rispetto alla fascia target; inversamente risulta ancora carente l’adesione agli screening oncologici (mediamente un delta di -13 punti percentuali sull’indicatore mediano MES). Maggiore attenzione va riservata verso la problematica degli infortuni sul lavoro, sebbene si sia registrata negli ultimi anni una lieve e costante riduzione con i principali indicatori standardizzati in base agli addetti che risultano ancora superiori al dato medio nazionale.
Area Territoriale: nell’analisi degli indicatori comparativi ci sono alcuni aspetti da monitorare con una percentuale minore di anziani trattati in cure domiciliari (un delta di -1,3 punti percentuali sul dato mediano MES), una minore presa in carico in ADI nella comparazione nazionale e una disomogeneità territoriale nei posti letto per strutture residenziali.
Area Ospedaliera: in miglioramento sul 2016 la percentuale di interventi chirurgici entro 2 giorni dalla frattura del collo del femore. La proporzione di parti cesarei primari nella Regione Marche continua progressivamente a scendere, con una riduzione di -1,3 punti percentuali sul 2016, con valori medi e mediani sotto il 25%.
Mortalità: le malattie del sistema circolatorio rappresentano nella popolazione residente la principale causa di morte (37,4% dei decessi) e di ricovero (14,8%), L’andamento della mortalità risulta essere in costante calo strutturale, soprattutto nel sesso maschile. I tumori, nel loro complesso, rappresentano la seconda causa di morte e di ricovero (provocano il 27,3% del totale dei decessi e il 10,5% di tutti i ricoveri). La mortalità per tumore è in costante decremento, anche se il delta di riduzione è inferiore rispetto alla mortalità per malattie del sistema circolatorio.
Tempi di Attesa (TdA): miglioramento dei TdA per chirurgia oncologica a 30 giorni con una riduzione di oltre il 15% dei casi oltre il valore soglia rispetto al 2016. Maggiore attenzione va posta sui TdA per gli interventi chirurgici per tumore della prostata con una media degli interventi eseguita a 39,8 gg ( il valore di riferimento è a 30 giorni), in miglioramento sul 2015 e 2016 di 11 punti percentuali.
Primo rapido commento
Il primo doveroso commento è che finalmente c’è la disponibilità di dati su alcuni dei fenomeni correlati allo stato di salute ed allo stato dei servizi sociosanitari della Regione. In generale la parte epidemiologica e di sanità pubblica è più convincente di quella in cui si analizza stato e la produzione dei servizi.
Altri primi commenti a caldo:
- c’è un evidente scollamento tra i dati e le analisi del documento e le scelte programmatorie della Regione. Il documento evidenzia criticità importanti (e già note) senza alcun commento sulle ricadute che esse dovrebbero avere sulle scelte politiche in tema di salute della Regione Marche;
- si riconfermano criticità rilevanti nell’area della prevenzione (coperture vaccinali in via di miglioramento, ma ancora inadeguate; adesione bassa agli screening oncologici; infortunistica del lavoro ancora importante in un settore sottofinanziato);
- l’area dei servizi territoriali conferma una fortissima carenza di offerta di cure domiciliari (nelle Marche la percentuale di anziani in carico sono meno di un terzo di quelli della Regione Veneto) e un sottodimensionamento di quella residenziale rispetto a quanto previsto negli atti di fabbisogno (per i soli utenti anziani mancano 1500 posti letto da aggiungere a quelli disponibili);
- sui servizi psichiatrici si confermano importanti carenze e nulla si dice sulla neuropsichiatria infantile vero buco nero anche in termini informativi (occhio non vede …);
- manca qualunque dato sulle cure palliative e sui servizi per le demenze, servizi cruciali nella risposta ai bisogni di salute attuali della popolazione;
- l’analisi della produzione ospedaliera è molto macroscopica: l’aumento dei ricoveri o comunque di una loro non diminuzione e della carenza di servizi territoriali vanno “a braccetto”;
- si conferma la grave criticità delle attese nei servizi Pronto Soccorso con i dati peggiori tra quelli delle Regioni che partecipano alla elaborazione del Sant’Anna (e non sono poche);
- sulla mobilità si fanno alcune utili elaborazioni che purtroppo non distinguono tra la mobilità attiva dei privati e quella del pubblico. Questo porta a tabelle che segnalano un forte miglioramento del saldo negativo tra 2017 e 2016, quando in realtà il miglioramento è stato molto contenuto sempre che ci sia stato (ma su questo torneremo).
Considerazioni di sintesi
Per concludere:
- questo lavoro è comunque un primo (timido) passo in avanti e va trasformato nella parte relativa ai flussi correnti in un sistema di reporting come fa ad esempio la Regione Emilia-Romagna;
- occorre subito legare il rapporto alle scelte gestionali e programmatorie che la Regione sta facendo e (soprattutto) a quelle che non sta facendo;
- occorre coprire i molti vuoti importanti (ad esempio le già citate cure palliative, le demenze, la neuropsichiatria infantile).
E’ mia convinzione che il governo regionale molte delle criticità che il documento conferma proprio non le voglia vedere. Altrimenti non si farebbero comunicati stampa su patologie tumorali con 100 casi trattati all'anno (che certo è bene trattare al meglio) a fronte della assenza di investimenti sui 15.000 pazienti e passa che si rivolgono ai Dipartimenti di Salute Mentale e sugli oltre 10.000 anziani che afferiscono a strutture residenziali inadeguate per numero di posti letto (almeno in certe aree) e per dotazione di personale di assistenza (ovunque).