Il Gruppo Solidarietà assieme ad altre Associazioni ha lanciato un appello al Presidente ed alla IV Commissione perché venga rivista l’attuale versione del Manuale di Autorizzazione delle strutture sanitarie e socio-sanitarie di tipo residenziale e semiresidenziale. Le critiche a questo Manuale sono stato oggetto di un precedente post e sono sintetizzate nell’appello. Questa è una occasione buona per tutti: per la Regione che dando seguito all’appello potrebbe dimostrare capacità d’ascolto sul tema della fragilità, per chi sottoscrive consapevolmente l’appello che ha l’opportunità di dimostrare che ha ancora voglia di partecipare al confronto democratico sui servizi ai cittadini e, soprattutto, per chi beneficia di questi servizi e per le loro famiglie che vivranno in strutture migliori.
L’appello può essere sottoscritto con le modalità riportate qui (in pratica basta fare copia e incolla col testo del comunicato ed inviarlo via mail al Presidente ed alla IV Commissione dandone poi comunicazione al Gruppo Solidarietà, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) e ha il seguente contenuto:
Al presidente della giunta regionale - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
e p.c.
- Ai membri della IV Commissione Consiliare - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Autorizzazioni sociosanitarie. Modificare radicalmente le dgr 1718/18 e 257/2019.
La proposta regionale, attualmente in attesa del parere della IV Commissione, è inaccettabile per diversi aspetti e contenuti, e richiede un cambiamento radicale per i seguenti motivi:
- chiude sostanzialmente l’esperienza regionale delle comunità di piccole dimensioni ed inserite nei normali contesti abitativi, avviata fin degli anni novanta, a favore di grandi strutture che premiano soggetti gestori, soprattutto for profit, a danno delle piccole esperienze radicate nei territori;
- garantisce a tutte le strutture già autorizzate o in via di realizzazione (in pratica tutta l'offerta attuale e futura per diversi anni) in maniera assolutamente impropria, la deroga al rispetto di fondamentali requisiti strutturali (superficie minima, letti per camera, capacità recettiva e accorpamenti); per farLe un esempio, circa 1700 persone potranno continuare a vivere in camere da 4 letti;
- prevede che il sistema di valutazione e accesso, finalizzato all’appropriatezza dei percorsi di assistenza e cura, sia attuato in alcuni servizi e non in altri;
- non prevede inspiegabilmente figure educative in servizi rivolti alla disabilità intellettiva;
- stralcia molti requisiti di qualità già presenti nella vigente normativa, e dimentica di definirne altri essenziali (ad esempio indicazioni di mensa, trasporto, tempi di apertura nei servizi diurni).
Presidente, non leghi il suo nome ad un inaccettabile ritorno indietro!