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Nell’edizione di ieri di Quotidiano Sanità (giornale online da seguire assolutamente se ti occupi di sanità) è uscito ieri un importante contributo di Marcello Bozzi, infermiere dirigente oggi in pensione, marchigiano. Si tratta di una lettera al Direttore che sintetizza in una lettera al Direttore quanto poi descritto analiticamente nello studio allegato in cui esamina la applicazione del DM 70/2015 in Italia. Partiamo dal primo dato grezzo: al 2017 in Italia c’erano almeno 600 Unità Ospedaliere di Degenza in più rispetto agli standard previsti in termini di popolazione di riferimento per disciplina (oltretutto quelli minimi).

 Ci eravamo occupati anche noi poco tempo fa in un post della tardiva e incompleta applicazione del DM 70  nella Regione Marche. Avevamo segnalato ad esempio l’eccedenza di quattro cardiologie con UTIC rispetto agli standard del Decreto (in totale 14 rispetto alle 10 massime previste). Questo dato di eccedenza non si ritrova nella elaborazione di Marcello (data la nostra amicizia mi prendo la libertà di chiamarlo solo col nome), visto che nell’Annuario Statistico della sanità dell’ISTAT 2019 (con dati 2017) di cardiologie con UTIC ne risultano solo 8 (forse perché i dati sono stati inviati al Ministero per presidio di Area Vasta). Il che dimostra che i dati sugli “esuberi” di Marcello sono approssimati per difetto.

Invitiamo alla lettura del contributo di Marcello e ci limitiamo qui a riportare le conclusioni della sua lettera:

Un sistema, per essere davvero equo, solidale ed universalistico, prima di nuovi finanziamenti ha bisogno di precisi riferimenti e regole, validi sull’intero territorio:
- i criteri per la determinazione delle strutture necessarie per assicurare l’adeguatezza della risposta ai bisogni di salute della popolazione;
- la determinazione dei criteri per il dimensionamento delle strutture;
- la determinazione di criteri per la strutturazione di specifiche aree di degenza “per intensità / complessità di cura e assistenza (multidisciplinari), per un utilizzo più corretto e razionale delle risorse;
- la determinazione di criteri per la determinazione delle risorse necessarie per il funzionamento di ogni struttura (tipologia e numerosità) utile anche per una migliore determinazione di figure professionali e le relative discipline di riferimento (esigenze di oggi e di domani);
- la determinazione di precisi indirizzi per la codifica e trasmissione dei dati, al fine di garanti l’uniformità di codifiche e trasmissioni;
- la fissazione dei criteri per la determinazione delle Strutture Complesse  e dei riconoscimenti di ruoli e responsabilità, nel rispetto dei principi fissati dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro  della dirigenza medica e sanitaria, sia per una corretta e razionale distribuzione delle risorse, sia per una valorizzazione delle stesse;
- la fissazione dei criteri per la determinazione degli incarichi di funzione (organizzativi e professionale) relativamente all’area del comparto, sia per una corretta e razionale distribuzione delle risorse, sia per una valorizzazione delle stesse.

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