Abbiamo già ricordato in precedenza che sono almeno in parte disponibili i dati o, meglio, le elaborazioni dell'Istituto Sant'Anna relative all'anno 2017. Basta registrarsi sul sito www. performance.ssup.it/netval/ e si può accedere, tra l'altro, ai dati qui presentati oggi. Non è ancora disponibile il report 2017 complessivo e per singola Regione, ma sono scaricabili alcune elaborazioni 2017 relative a molti indicatori, ai bersagli ed ai percorsi.
Per quanto riguarda i bersagli si raccomanda di scaricarli perchè sono disponibili per singola azienda ed ex-Zona territoriale, mentre per i percorsi si ricorda che il Sant'Anna ne prende in considerazione quattro relativi a Materno-Infantile, Oncologia, Cronicità ed Emergenza-Urgenza. Questi percorsi vengono rappresentati graficamente con una sorta di barra e con i soliti codici colore (dal rosso, performance molto bassa, a verde carico, performance ottimale). Vediamo quella relativa al percorso emergenza-urgenza.
Oggi esaminiamo gli indicatori della barra relativi alla efficienza del Pronto Soccorso in termini di tempi di gestione dei pazienti e problematiche correlate. Gli indicatori sono 5 e riguardano: la % di codici gialli visti entro 30 minuti, la % di codici verdi visti entro un'ora, la % di codici verdi senza successivo ricovero con stazionamento entro 4 ore, la % di pazienti successivamente ricoverati con stazionamento entro 4 ore e la % di pazienti che abbandonano il Pronto Soccorso dopo essere stati valutati al triage. Per tutti questi indicatori il colore è rosso e la performance molto bassa.
Questa criticità è inevitabile? La performance delle altre Regioni è la stessa?
Rinviamo al confronto la risposta alla prima domanda e rispondiamo alla seconda. No, non è dappertutto così. Guardando le analoghe barre di Regioni come il Veneto, la Toscana e l'Umbria si registrano criticità, ma non di questo livello su tutti gli indicatori che coinvolgono l'operatività del Pronto Soccorso.
Come sempre, con un sistema di indicatori si può solo far emergere un possibile problema. Poi bisogna approfondire.
Dipende dalla scarsa qualità di gestione del flusso dei dati dell'Emergenza-Urgenza?
Dipende da alcune realtà più in difficoltà?
Dipende da uno scarso filtro da parte della medicina generale o dell'insufficienza dell'assistenza distrettuale?
Dipende da una carenza quali-quantitativa di personale?
Magari potrebbe essere utile la analisi dell'età dei soggetti che accedono al PS per verificare il sospetto che in mancanza di una adeguata assistenza territoriale questa Regione stia rispondendo con il sistema dell'emergenza urgenza al problema della cronicità e della popolazione fragile. Tornerebbe allora al centro il tema del piano regionale sulle cronicità...
Poi esiste anche la dimensione dei comportamenti opportunistici dei cittadini per la accessibilità, esaustività e sostanziale gratuità del servizio... una recente Delibera della Giunta Provinciale di Bolzano, molto di stile teutonico, potrebbe far riflettere...
Certo è che si tratta di una criticità maggiore che, anch'essa, potrebbe trovare nel nuovo Piano una occasione di approfondimento,
La sensazione che si ha a proposito di questo problema è che ormai ci siamo abituati. Questo riguarda anche me: mai ho citato questo problema tra quelli in cui la Regione doveva approfondire ed intervenire. Questi dati ci confermano che qui sta una delle nostre tante criticità in attesa di una analisi e di una risposta.