E’ disponibile free (gratis!) una rivista online dedicata ai temi dell’assistenza agli anziani non autosufficienti. Sulla centralità dell’argomento evito di dire banalità e ricordo solo che quello che serve è il sistematico, continuo e verificato trasferimento nella pratica programmatoria, organizzativa e assistenziale delle indicazioni che emergono dalla letteratura. Da questo punto di vista la rivista in questione è un formidabile (possibile) riferimento in cui c’è (fra l’altro) una forte presenza culturale delle Marche.
Tanto per cominciare la rivista la trovate qui: https://www.luoghicura.it/progetto-editoriale/. Da questo sito prendiamo la presentazione della rivista.
L’assistenza agli anziani non autosufficienti rappresenta oggi una questione prioritaria della società italiana e – dati i trend d’invecchiamento – in futuro lo sarà in misura sempre maggiore. E’ dunque necessaria un’ampia discussione, a più voci, riguardante la ricerca delle risposte più appropriate da realizzare.
Il confronto operativo su questi temi è cresciuto negli ultimi anni, ma rimane ancora inadeguato rispetto alla portata della sfida, sotto due punti di vista. Primo, sono ancora poco sviluppate le riflessioni in grado di valorizzare quanto accade nella realtà dei servizi e farne oggetto di analisi insieme rigorose ed utili a chi vi opera. Secondo, le riflessioni esistenti rimangono spesso poco conosciute poiché mancano gli strumenti per renderle fruibili dall’ampia platea di persone interessate. I luoghi della cura online vuole offrire un contributo per affrontare tali carenze e, pertanto, il suo fine ultimo è cosi riassumibile: produrre conoscenze che siano utili all’operatività e facilmente accessibili.
La realtà dell’assistenza è considerata nelle sue molteplici dimensioni, come si evince nella homepage dalle aree tematiche presenti: Operatori (professioni, strumenti e approcci), Servizi(residenzialità, domiciliarità, servizi intermedi, reti informali) e Sistema (cultura e società, finanziamento e spesa, programmazione e governance). I contributi sono di diversa provenienza disciplinare: geriatrica, sociologica, organizzativa, psicologica, economica ed altro ancora. Coerentemente con la natura di rivista “con i piedi ben piantati nei servizi”, inoltre, una quota elevata degli articoli sono scritti da operatori. I contenuti del sito sono aggiornati costantemente e raccolti in cinque newsletter all’anno.
Questo progetto editoriale raccoglie un ideale testimone dalla rivista cartacea “I luoghi della cura”, attiva tra il 2003 e il 2016, pubblicata sotto l’egida della Società Italiana di Geriatria e Gerontologia (SIGG). Con essa condivide le logiche di fondo: lo sguardo d’insieme sul welfare, la multidisciplinarietà e la centralità assegnata all’operatività. A conferma della continuità tra le due esperienze, tutti gli articoli pubblicati in cartaceo dalla precedente rivista sono qui scaricabili online, organizzati attraverso le nostre aree tematiche.
Il progetto è stato promosso dalla CGIL Sindacato Pensionati Italiani, viene realizzato dal Network Non Autosufficienza (NNA) con il patrocinio della Associazione Italiana Psicogeriatria, della Confederazione Associazioni Regionali di Distretto e della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria.
A solo titolo di esempio nel numero 1/2018 ci sono due articoli (tra i tanti, tutti scaricabili in pdf) che esemplificano bene la ricchezza di contributi e stimoli: “Le cure intermedie in Italia: riflessioni su un percorso in atto” e “L’anziano fragile con demenza: come migliorare l’approccio riabilitativo”.
Nel Comitato di Redazione (sei componenti) le Marche sono molto ben rappresentate da Franco Pesaresi, direttore dell’Azienda servizi alla persona dell’Ambito sociale di Jesi, ed Enrico Brizioli, amministratore delegato di Kos Care srl con solidissime radici marchigiane.
Ultima considerazione.
Le Marche hanno, lo abbiamo appena visto, grandi competenze in tema di assistenza agli anziani. Ricordo a questo proposito il grande lavoro del Gruppo Solidarietà, la presenza dell’INRCA, unico IRCCS dedicato in Italia al tema, le attività di formazione e ricerca svolte in questo ambito dalle Università marchigiane e le tante esperienze significative che sono maturate nelle strutture sanitarie e sociali delle Marche, pubbliche, ma anche private.
Questa potenzialità come si riesce a trasformarla in una politica sociale e sanitaria che la valorizzi?