Ho già scritto qui che, a mio parere, la attività politica è una attività sociale che richiede competenza. Nel caso della sanità anche molta competenza. Stanno uscendo dal nostro mondo, quello delle organizzazioni che a vario titolo si occupano di sanità, commenti per lo più preoccupati e critici ai programmi elettorali che riguardano proprio la sanità. Motivi di preoccupazione ci sono. Da un lato preoccupano il sottofinanziamento della sanità assieme alla difficolta delle Regioni (comprese le Marche, di qui l’impegno di tanti ad alimentare nella nostra Regione un dibattito al riguardo) a gestire le risorse in modo razionale ed equo. Dall’altra preoccupa la straordinaria faciloneria con cui i partiti affrontano qualunque tema giocando a chi la spara più grossa.
Abbiamo scelto tre documenti per consentire di farvi (anzi: farci) una idea. Il primo è di GIMBE. GIMBE è una fondazione (Gruppo Italiano Medicina Basata sulla Evidenza) che di anni gestisce un osservatorio sulla sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale. Circa cinque anni fa lanciò la campagna #salviamoSSN e ha pubblicato nel tempo due rapporti, l’ultimo nel 2017, sulla sostenibilità del sistema sanitario. Nel documento con il monitoraggio indipendente dei programmi elettorali sula sanità e Ricerca Biomedica GIMBE riporta le seguenti conclusioni: Considerato che la prossima legislatura sarà determinante per il destino della sanità pubblica dal fact checking GIMBE emerge un quadro poco rassicurante. … nessuna forza politica ha elaborato un “piano di salvataggio” per la sanità pubblica finalizzato a garantire a tutti i cittadini il diritto costituzionale alla tutla del bene pùi prezioso: la nostra salute.
Il secondo documento ha una impostazione diversa. Il documento è della rete Sostenibilità e Salute (RSN) , che è composta da 26 associazioni di professionisti della salute e dei cittadini, rete che comprende tra l’altro Slow Medicine, Psichiatria democratica, Osservatorio Italiano sulla salute Globale e la Fondazione Allineare Sanità e Salute. Il documento di RSN fa alcune proposte di discussione sui programmi per la sanità delle diverse forze politiche fornendo 7 chiavi di lettura: conflitti di interesse, eccessi diagnostici e terapeutici, fondi sanitari, legge vaccini, Finanziamenti del SSN, Ticket sanitari, determinanti ambientali, economici e sociali della salute. In pratica, ci viene fornito da RSN uno schema di riferimento per andare a leggere i programmi elettorali dei vari partiti. Che peraltro sono ben schematizzati nel documento GIMBE.
Il terzo documento è un articolo di Gavino Maciocco, da poco uscito su Salute Internazionale. L’articolo parlerebbe di malattie croniche e del loro impatto sulla sanità pubblica. L’articolo ha un titolo “La sanità conta” che sta ad indicare che la risposa alle malattie croniche richiede una sanità pubblica universalistica che garantisce a tutti l’accesso all’assistenza sanitaria senza barriere economiche, geografiche o culturali. Maciocco è preoccupato per il futuro. E scrive: “Data al straordinaria pulsione del centro (-sinistra) di accodarsi alle politiche della destra, conviene guardare cosa bolle in pentola in quella parte politica per capire cosa potrebbe capitare alla sanità italiana dopo il 4 marzo”.
Allora c’è da riflettere prima di entrare nella cabina elettorale anche a partire dai temi che qui ci appassionano della sanità e della salute. E qui entrano in gioco anche i temi dalla sanità delle Marche. Chi la governa che immagine da sul campo della capacità di gestire la sanità? E’ coerente con i principi cui vorremmo ispirata la azione di governo in questo ambito?