C’è una grande voglia tra le forze sociali di partecipazione all’evoluzione del nostro Servizio Sanitario Regionale. In prima fila le Associazioni di Tutela e le forze sindacali. Quella di cui parliamo oggi è una loro iniziativa congiunta. Il resto ci verrà detto nell’intervista.
Chi: Monia Mancini di Cittadinanzattiva (associazione che quest’anno compie 40 anni, ma ne riparleremo).
Cosa: un progetto che è contemporaneamente di rilevazione dei problemi percepiti da utenti ed operatori e dall’altra un modo per stimolare le istituzioni ad una risposta “complessiva” che leghi tutela della salute, qualificazione degli ambienti e benessere organizzativo.
Perchè: è una iniziativa da dentro il sistema sanitario che riunisce due tra i suoi principali portatori di interesse.
Monia da cosa nasce questo progetto Prendiamoci cura?
Il progetto “Prendiamoci cura” nasce da un’idea condivisa tra Cittadinanzattiva delle Marche e CGIL CISL UIL di Ancona di mettere al centro, attraverso una rilevazione, la “cura” delle persone nel sistema salute e dei beni pubblici, quale patrimonio culturale che contribuisce al benessere dei cittadini. Attraverso la somministrazione di questionari ad utenti ed operatori Asur sono state raccolte segnalazioni ed istanze, al fine di cercare di portare un contributo per fare dell'ex Crass un luogo gradevole, all'interno del quale le persone possano trovare dei servizi efficienti.
Interessante questa idea di coniugare tutela ambientale e dei beni pubblici e tutela della salute ….
La tutela della salute, quale diritto universale di ogni cittadino, indipendentemente dalle sue condizioni sociali, economiche, così come la cura del patrimonio storico-culturale, sono sanciti dalla Costituzione e sono da preservare anche attraverso la partecipazione di cittadini, lavoratori, associazioni a percorsi di mantenimento e di miglioramento della qualità assistenziale, lavorativa in termini di sicurezza dei luoghi di lavoro e di valorizzazione del bene comune. Questa iniziativa aspira a tenere assieme tutto questo.
Quando è stata fatta la rilevazione e chi è stato intervistato?
La rilevazione, effettuata nel mese di novembre 2017, ha riguardato 157 operatori suddivisi tra Dipartimento di prevenzione (34%), Poliambulatorio e servizi distrettuali (20%), Uffici amministrativi/tecnici (15%), alla voce “Altro” (31%) il personale di Medicina Legale, Servizio Farmaceutico, Fisiatria, Servizi Generali (manutenzioni, portineria, autoparco), Servizio Informatico, UMEE/UMEA.
Inoltre sono stati intervistati 198 utenti, diretti ai principali punti di erogazione dei servizi: circa il 69% al Poliambulatorio 2000 e al Distretto Sanitario, al Dipartimento di prevenzione nello specifico il servizio Vaccinazioni il 16%, a Medicina Legale il 14%. Pochissimi questionari sono stati rivolti a persone dirette ai Servizi Farmaceutico, Fisiatria/Riabilitazione e agli uffici amministrativi.
Il 94% degli utenti erano italiani e il 6% stranieri (percentuale inferiore per difficoltà di approccio, diffidenza o per oggettive difficoltà di comprensione linguistica).
La maggior parte dell’utenza intervistata aveva più di 50 anni (58%) e mette piede nel complesso più volte all’anno (52%). I 3/4 degli utenti serano residenti nel comune di Ancona.
Cosa è emerso dalla rilevazione?
Alcuni aspetti critici riguardano la percorribilità a piedi da parte degli utenti, le segnalazioni per orientarsi tra le sedi dei servizi, le difficoltà nell’accesso ai servizi di fisiatria, medicina legale per le persone con disabilità, la manutenzione e la pulizia del parco in particolare rilevate dagli operatori, i tempi di attesa per la fruizione di alcuni servizi, quali quelli di Fisioterapia e di competenza UMEE (in particolare psicologi e logopedisti dedicati a bambini), a causa della carenza di personale.
Inoltre il Servizio Farmaceutico e la Medicina Legale non sono capillari sul territorio e ciò è fonte di disagio per persone residenti in comuni di piccole dimensioni abitative.
Gli operatori inoltre segnalano insicurezza anche a causa della scarsa illuminazione.
Quali sono le possibili ricadute della rilevazione?
Attraverso questo lavoro CGIL CISL UIL e Cittadinanzattiva delle Marche hanno presentato alcune proposte alla Direzione dell’AV2 e all’Amministrazione comunale su miglioramenti in termini di qualità, efficientamento organizzativo dei servizi e di valorizzazione del patrimonio pubblico.
Facciamo alcuni esempi ...
Ne elenco alcuni:
- sistemare ulteriore segnaletica, specie dedicata ai pedoni;
- garantire presenza di personale, anche volontari e/o giovani del servizio civile, che aiutino le persone ad orientarsi nella “cittadella sanitaria”;
- verificare la fruibilità dei vari luoghi a partire da quelli maggiormente frequentati da persone disabili o con difficoltà motorie, come Fisiatria/Riabilitazione e Medicina legale;
- riorganizzare il servizio delle casse ticket;
- migliorare la fruibilità dei servizi di fisioterapia e competenze UMEE;
- verificare e riorganizzare il servizio di bus navetta estendendone l’orario, curando maggiormente la pulizia del mezzo, segnalando meglio i punti di partenza/fermata e rendendo fruibile il servizio anche alle persone con disabilità motorie, attraverso la sistemazione di apposita piattaforma;
- effettuare una regolare manutenzione del verde;
- potenziare l’illuminazione;
- riaprire il bar interno, ormai chiuso da anni;
- collaborare con il Comune di Ancona per una maggiore fruizione del parco da parte dei cittadini, unica vera oasi di verde nel raggio di qualche chilometro, in un quartiere caratterizzato da un’alta densità abitativa.
Molto bene. Tra un po’ faremo il punto. Ma la partenza del progetto è davvero un buon inizio che va nella direzione di un approccio comunitario alla identificazione e soluzione dei problemi dei cittadini e degli operatori.
Nota: il report completo del progetto sarà a breve pubblicato nel sito web di Cittadinanzattiva Marche.