Con una prontezza che sarebbe bello registrare su altre questioni (come il nuovo Piano Sociosanitario) è stata data la delega per la sanità al consigliere Federico Talè, dopo la rinuncia alla stessa da parte del consigliere Volpini. Proviamo a fare una analisi tecnica del provvedimento cercando di dare una risposta a due domande:
- perché si continua a rinunciare ad un assessore vero?
- perché la scelta è caduta sul consigliere Talè?
Per dare una risposta a queste domande ci basiamo sul comunicato stampa del Governatore Ceriscioli il quale afferma che la sceltà è stata fatta per “dare continuità e forza al lavoro svolto con competenza dal consigliere Volpini e soprattutto per proseguire nell’azione di governo sui temi sanitari strategici, dalle liste di attesa, agli investimenti programmati, all’innovazione, alla prosecuzione della riorganizzazione del sistema sanitario regionale al servizio del territorio”.
Ma come?
Il dott. Volpini dice che quella delega ibrida è inefficace rispetto alla complessità del sistema e che per questo vi rinuncia e la si ripropone nonostante la strategicità dei temi da affrontare?
Quanto ai criteri utilizzati per la nomina andiamo persino peggio.
Il consigliere Talè ha fatto parte della Commissione Sanità e soprattutto “non ricopre altri incarichi specifici all’interno dell’attività consiliare”.
Rileggete pure: è tutto vero. E’ stato veramente detto (di più: è stato scritto) che la delega è stata data a chi aveva più tempo. Del resto questa affermazione fa il pari con quella con cui il Governatore in prima battuta aveva commentato la rinuncia alla delega da parte del dott. Volpini (non ha tempo).
Per eventuali situazioni analoghe che si dovessero creare in futuro suggerisco: “aveva difficoltà di parcheggio”, “a mensa si mangiava male”, “l’ascensore era sempre rotto”, “l’arredo non lo soddisfaceva”, “non sopportava il troppo rumore negli uffici a fianco”…
Rimane una unica possibile spiegazione.
L’assessore alla sanità non serve alle Marche; non serve perché il governo regionale è convinto che vada tutto bene così... Ma cosa fa a pensare che le cose vadano bene?
Tre cose, anzi quattro (sempre usando come fonte i numerosi - e ripetitivi - comunicati stampa): si assume, si investe in innovazione tecnologica, si finanziano gli ospedali e si adeguano i fondi contrattuali di una azienda ospedaliera.
Non si capisce il motivo di tanto entusiasmo dato che:
- assumere personale, rendere omogenei i fondi contrattuali, adeguare strutture e tecnologie sono atti dovuti (al massimo può essere una responsabilità delle precedenti gestioni – peraltro di giunte di analoga composizione - non averlo fatto a tempo debito);
- rivendicare come un proprio merito gli investimenti fatti utilizzando soprattutto gli avanzi di gestione (e quindi i soldi non spesi) di precedenti gestioni appare singolare;
- non si conoscono i benefici per i cittadini di tali azioni, mentre sono sicuri e documentati gli effetti sui cittadini della carenze nei servizi di prevenzione e in quelli territoriali, ma anche in quelli ospedalieri (la solita mobilità passiva), che poi magari sono le stesse carenze che hanno almeno in parte consentito gli avanzi di gestione.
Il recente dato di perdita di una posizione nella graduatoria sugli adempimenti LEA (una classifica basati sulle cose essenziali da garantire) non dice nulla (Valutazione della griglia LEA 2016: perchè abbiamo perso una posizione e come riuscire a risalire)? Ricordiamo che nel 2013 le Marche occupavano la quarta posizione, poi sesta... poi settima... e ora l'ottava (infatti nessun comunicato stampa...).
Il nostro punteggio è sempre lo stesso, gli altri migliorano, noi no!
Per concludere (almeno per oggi) si allega il curriculum dei due consiglieri, di quello che ha rinunciato alla delega per la sanità e di quello che l’ha appena assunta: Fabrizio Volpini e Federico Tale'.