Downton Abbey è una serie televisiva anglo-americana che a riassumerla puoi fare solo brutta figura. Chi la conosce ritroverebbe la tua descrizione lacunosa ed imprecisa e chi non la conosce non ci capirebbe niente. Però ci provo lo stesso.
La serie è ambientata in una tenuta di fantasia nella campagna dello Yorkshire in Inghilterra nel periodo 1912- 1925. La prima puntata è ambientata nel giorno dell’affondamento del Titanic (15 aprile 1912), evento che ha a che fare con la proprietà della tenuta con annesso splendido castello. L’ultima puntata è ambientata invece nella notte di Capodanno del 31 dicembre 1925 e quindi, a rigore, la serie finirebbe il primo gennaio 1926. Il castello esiste, si chiama Highclere e si trova sempre in Inghilterra nel West Berkshire.
La storia è quella della aristocratica famiglia Crawley, proprietaria della tenuta, e della gran quantità di domestici che la aiutano (diciamo così), tra cui il davvero mitico maggiordomo Carson. La serie si sviluppa in 6 stagioni con 9 episodi l’una (tranne la prima che ne ha 7). Non dico altro dopo il niente che ho già detto. Anzi, un paio di cose le dico. La visione della serie (su Netflix, ad esempio) è altamente consigliabile per la qualità del prodotto da tanti punti di vista. A me (che pure qualche episodio l’ho saltato, lo confesso) ha colpito lo splendido inglese parlato da alcuni dei personaggi, fantastico esempio di understatement. E la suprema ironia dei dialoghi specie quando entra in scena Lady Violet che ad Isobel che le dice ”Come detestate avere torto” risponde “Non saprei. È una cosa di cui non ho esperienza”.
La serie tra i tanti infiniti temi che affronta ha anche quello del destino di un piccolo ospedale locale (il Downton Cottage Hospital). Da uno dei tanti siti che commentano il mondo delle serie televisive è tratto il passaggio su quello che succede in una delle prime puntate della sesta stagione.
Nel frattempo, alla riunione riguardante l'ospedale, assistiamo ad un nuovo entusiasmante scontro tra lady Violet, lady Isobel e lady Cora. E' arrivata un offerta all'ospedale di Downton da parte di quello di York, molto più grande e fornito, che propone di comprare la piccola struttura per garantirle nuovi macchinari. Lady Violet, in qualità di presidente, non vuole assolutamente vendere, mentre Isobel e Cora la vedono come un'ottima opportunità per Downton da cogliere al volo. In questo modo abbiamo dato inizio ad una nuova guerra a colpi di badass su cui dovremmo aspettare i prossimi episodi per vedere chi l'avrà vinta.
Nella quinta puntata della sesta stagione succede di tutto. Lady Violet riesce addirittura ad invitare a Downton Abbey il Ministro della Sanità del tempo (siamo nel 1925) Neville Chamberlain per portarlo dalla sua parte ed evitare così la confluenza (oggi parleremmo di fusione per incorporazione) dell’ospedale locale (del cui consiglio di amministrazione era Presidente) con quello di York, il Royal Yorkshire Hospital. Per riuscire ad invitarlo Lady Violet arriva persino al ricatto (conosceva alcune intemperanze giovanili del Ministro che era meglio non far sapere in giro). Ma sfortuna volle che quella sera stessa della cena col Ministro a Robert Crawley conte di Grantham e padrone di casa capitasse una grave emorragia da ulcera perforata (al tempo ancora si verificavano) in una scena persino un po’ splatter che colpisce in una serie in cui almeno tre volte a puntata si beve tè (secondo l’Accademia della Crusca si scrive così e come sempre le do ragione) nella biblioteca del castello. All’emorragia segue l’arrivo dell’ambulanza e il successivo trasporto in ospedale (se a York o all’ospedale locale non lo si capisce bene) per una gastrectomia d’urgenza.
Per inciso, Neville Chamberlain divenne anche primo ministro nel maggio del 1937, ma il suo atteggiamento morbido con la Germania di Hitler si rivelò disastroso, tanto che Winston Churchill criticò ferocemente il suo ottimismo commentando gli accordi d Monaco con la celebre frase: "... potevano scegliere tra il disonore e la guerra, hanno scelto il disonore ed avranno la guerra". Churchill lo sostituì poi nel 1940 come primo ministro. Ma questa è un’altra storia.
Alla fine la “fusione per incorporazione” tra i due ospedali si fa, ma il nuovo presidente, lady Cora, tranquillizza in un affollata assemblea i cittadini di Downton. E il dott. Clarkson, apprezzato medico della zona, rimane, sempre come diremmo oggi, nel presidio di Downton. Fra l’altro, in almeno due importanti occasioni il dott. Clarkson dimostra che una medicina personalizzata attenta e scrupolosa che tiene conto della conoscenza della storia personale del paziente è superiore alla pratica accademica o a quella a volte frettolosa dei grossi ospedali. Purtroppo in una delle due occasioni quando si capirà che il dott. Clarkson ha ragione sarà troppo tardi.
Morale della serie per quanto ci riguarda? Nessuna in realtà, se non che gli ospedali locali anche quando piccoli hanno una grande storia che va rispettata. E che conoscere i peccati di gioventù di chi decide può servire, ma non è detto.