Premessa indispensabile di questo post: uno dei pochi grossi problemi nella gestione del blog che state leggendo è che vorresti evitare di parlare in termini critici di singole persone o di singoli Enti. Quello dei dirigenti della sanità marchigiana è davvero un piccolo mondo e io personalmente ho finito per conoscere un po’ tutti. E nei confronti di tutti ho davvero rispetto e (di regola) molta stima. Nei confronti di tanti c'è anche affetto. Purtroppo, se giochi fuori ruolo si vede nello sport, ma si vede anche nella gestione della sanità pubblica, specie ai massimi livelli dirigenziali e specie in Regione. Perché ogni ruolo richiede specifiche competenze e, ovviamente, non tutti possono fare il meglio in tutto. Fuori ruolo rischi di assolvere inadeguatamente al tuo compito e fuori ruolo, ancor prima, non andresti messo.
Ho sentito dire qualche giorno fa e avuto la conferma ieri che è stato nominato il nuovo direttore della Agenzia Regionale Sanitaria delle Marche. La scelta è caduta sul dott. Rodolfo Pasquini, già responsabile della Posizione di Funzione Risorse Umane e Formazione del Servizio Sanità, con un curriculum di alto profilo nell'area della gestione delle risorse umane.
Dalla Relazione sulla Perfomance 2017 della Regione Marche che a giorni commenteremo ho tratto il passaggio sulle materie riservate al Direttore dell'ARS. Le riporto così come sono scritte permettendomi di evidenziare in grassetto quelle che mi sembrano più significative e strategiche:
Rapporti istituzionali con i soggetti esterni. Governo clinico. Rischio sanitario e sicurezza del paziente. Sistemi informativi sanitari. Centralità del cittadino, partecipazione e carta dei servizi. Salute degli immigrati. Sviluppo e attuazione tecnica delle procedure di autorizzazione e accreditamento delle strutture pubbliche e private ospedaliere, residenziali sanitarie e socio- sanitarie, ambulatoriali e termali, quale supporto alla funzione di rilascio della concessione all’autorizzazione e/o accreditamento finale e agli accordi contrattuali. Sviluppo e attuazione delle azioni di prevenzione della corruzione. Programmazione attività atte a garantire la trasparenza e l’integrità.
La scelta di nominare per la Agenzia Regione Sanitaria (ARS) un dirigente di esclusiva (per quanto importante e significativa) formazione ed esperienza amministrativa già in forza alla Regione equivale a confermare la scelta di non investire su una ARS in grado di supportare tecnicamente e (almeno in parte) indipendentemente con forza da un punto di vista sanitario la politica regionale. Ma è una scelta coerente. Le sue motivazioni sono le stesse che hanno portato e portano a non avere un Assessore alla Sanità. Non si ritiene il tema della salute, evidentemente, di tale complessità da meritare una attenzione specifica e dedicata da parte della Giunta e dirigenti selezionati in base al ruolo specifico che debbono svolgere.
Purtroppo, le conseguenze di questo atteggiamento si vedono e si sentono. I tecnici vedono che la Regione Marche scende al nono posto nella classifica del CREA (La sanità della Regione Marche al nono posto. Fonte: Rapporto CREA 2018 sulla performance dei Servizi Sanitari Regionali) mentre i cittadini sentono e subiscono la carenza di servizi territoriali a partire da quelli domiciliari. Per non parlare di salute mentale, prevenzione nei luoghi di lavoro e così via. E, ancora, per non parlare di quel che pensano i cosiddetti stakeholder, che la Regione spesso evoca e praticamente mai coinvolge.
Pochi giorni fa ho reincontrato in una bella occasione e in una bella sede i due “miei” primi Assessori alla Sanità, Giuseppe Mascioni e Augusto Melappioni. Le pagine importanti scritte in quegli anni dalla sanità pubblica marchigiana portano la loro impronta di veri Assessori, veri perchè dedicati.
Comunque auguri sinceri di buon lavoro al nuovo Direttore dell’ARS. I bravi collaboratori non mancano e magari riuscirà a riaccendere il motore. In questo caso saremo tra i primi a sentirne il rumore ed a segnalarlo con soddisfazione.
Ma le perplessità al momento restano e sono forti.