Oramai c’è una sorprendente sintonia tra questo blog e i comunicati stampa della Regione. O, per essere precisi, sincronia (che in effetti è tutt’altra cosa). Il 1 marzo abbiamo scritto sulla passione della Regione Marche per le tecnologie diagnostiche avanzate (e la scarsa passione sulla epidemiologia nella diagnosi di popolazione).
Come si dice, manco a farci apposta lo stesso giorno esce un comunicato stampa della Regione Marche dal titolo “MARCHE NORD: INAUGURATA NUOVA TAC DI ULTIMA GENERAZIONE PER PRESIDIO SAN SALVATORE”. Un comunicato stampa di inusitata lunghezza (oltre 7000 caratteri spazi inclusi) alla cui lettura rimandiamo per gli infiniti dettagli tecnici forniti. Di questo tipo di TAC ce ne sarebbero meno di 10 in Italia, e addirittura di meno ancora se si tiene conto del fatto che ha una configurazione che consente la diagnostica in grandi obesi. In termini di spazi questo comunicato stampa batte di gran lunga il comunicato stampa del 28 dicembre 2017 dal titolo “AGLI OSPEDALI RIUNITI DI ANCONA LA TAC PIU’ POTENTE DEL MONDO”, comunicato stampa di soli 3600 caratteri (sempre spazi inclusi).
Ci sono tre frasi del comunicato stampa del 1 marzo scorso che meritano un commento:
Nel caso specifico di Marche Nord infatti, dal 2015 a oggi, la Regione ha messo a disposizione oltre 25 milioni di euro di investimenti per …un rinnovamento di tecnologie biomediche senza precedenti per il territorio... Risorse che vanno a beneficio dei pazienti, della personalizzazione ed umanizzazione delle cure.
Grazie alle risorse di questi ultimi tre anni l’azienda e i suoi professionisti hanno a disposizione tecnologie (penso al robot Da Vinci, alle colonne laparoscopiche) per realizzare interventi sempre più complessi, ampliando l’offerta delle cure a disposizione dei cittadini proprio vicino casa. E’ questa la mission di un’azienda ospedaliera come è Marche Nord.
L’amministrazione si fa con i fatti e non con le parole".
Le prime due affermazioni non mi convincono. La terza invece la condivido.
Non condivido che il rinnovamento delle tecnologie sia un modo per personalizzare ed umanizzare le cure. Lo sono infinitamente di più – tanto per fare un paio di esempi -il miglioramento dei percorsi di dimissione protetta e la crescita della cultura e della pratica della palliazione. Non a caso due ambiti in cui si scontano nelle Marche gravi ritardi.
Non condivido l’idea che sia la tecnologia avanzata e “unica” a fare di un ospedale una Azienda Ospedaliera. Sono altri i criteri che identificano e caratterizzano una Azienda ospedaliera. Ne abbiamo già parlato per cui rimandiamo ad un precedente post.
Non condivido l’idea per cui la mobilità passiva si recupera con gli investimenti tecnologici. Se la si analizzasse (a proposito: perché non lo si fa?) si vedrebbe che i flussi sono verso i professionisti e non verso le tecnologie. A meno che non si pensi che se prendi le tecnologie più avanzate eserciti un richiamo sui professionisti e che questi, a loro volta, eserciterebbero un richiamo sui pazienti. Basta dirlo, anche se si tratta di una ipotesi tutta da dimostrare.
Invece condivido l’affermazione secondo cui l’amministrazione si fa coi fatti (e quindi con gli acquisti di tecnologia). Verissimo così si fa amministrazione. Peccato che non si faccia così la politica sanitaria. Politica che richiederebbe anche per l’innovazione tecnologica decisioni supportate da dati e da analisi esplicite e scientificamente fondate. Tutto questo processo nel caso della innovazione tecnologica corrisponde(rebbe) alla Health Technology Assessment (HTA è l’acronimo che definisce questo processo, per il quale rimandiamo al nostro glossario), un’altra delle tante cose che la Regione evoca negli atti (ad esempio ripetutamente nel nuovo Piano, dove l’HTA compare tre volte nel testo e ha una scheda intervento dedicata), ma pratica poco nella realtà. Si vede che gli acronimi entrano rapidamente nel glossario, ma tanto (troppo) lentamente nella pratica: PDTA, HTA, PDCA (su cui nelle Marche si dovrebbe fondare tutto il sistema di accreditamento), EBM, …
Tornando alle nostre super TAC regionali ho tanto cercato una analisi “istituzionale” fatta secondo i criteri canonici dell’HTA. Non l’ho trovata. Come non l’ho trovata per il robot per l’attività chirurgica, di cui pure abbiamo parlato. E pensare che le competenze ci sono.