Le Marche e i marchigiani visti da …
Guido Piovene : Forse alla popolarità delle Marche nuoce anche l’assenza di quegli aspetti stravaganti, sorprendenti, eccitanti, che attirano le fantasie in cerca dello straordinario. Non si ritrova nelle Marche né il primitivo né l’estremamente moderno. Nulla di iperbolico. E’ una terra filtrata, civile, la più classica delle nostre terre…Difficile trovare altrove una così esatta corrispondenza tra gli animi ed il paesaggio… Il Marchigiano è un forte lavoratore, senza eccessi, perché preferisce la vita parca; è intelligente fino alla sottigliezza, d’una intelligenza ironica, che lo convince ad accontentarsi del poco. Il suo principio prediletto è “fare il passo secondo la gamba”. Quando deve decidersi, ama prendere tempo; odia le intemperanze e le esagerazioni… All’equilibrio, al realismo, si unisce un istintivo ossequio all’autorità, quell’umore governativo che si accompagna sul governo… Autocritici ed ironici, i marchigiani accusano se medesimi di essere i primi a demolire chiunque accenni ad emergere ed a tentare nuove imprese… il primeggiare è escluso, l’uomo è richiamato sempre alla modestia naturale e ai bisogni fondamentali, e l’uguaglianza è sentita in modo più forte che nei paesi democratici alla moderna. Eccellono per virtù medie ed umanità comune… Il marchigiano è sobrio, e conduce vita modesta, regolare, perfino piatta.
Giancarlo Liuti: Le Marche hanno la fortuna di sembrare inesistenti. Cioè di non sembrare. Non le conosce nessuno, a cominciare dai marchigiani. A Milano si crede che stiano ai confini dell'Africa, a Palermo le si immagina dalle parti della Svizzera. Non sono una regione, semmai quattro province. E non sono nemmeno quattro provincie: semmai duecentocinquantasei torri comunali. Hanno una capitale? Certo: Ancona. Ma andate a chiederlo agli ascolani, ai maceratesi, ai pesaresi. Risponderanno: "Ancona capitale? E dove sta scritto?".
Carlo Bo: Conoscete le Marche? Siete mai stati o solamente passati per le Marche? Provate a rivolgere queste due domande quando vi capiti, la risposta sarà sempre la stessa: no, non ci siamo mai stati. Eppure è uno dei paesi più belli, più italiani che si possano dire: uno di quei paesi che meglio corrispondono all’idea e alla nozione stessa dell’Italia.
Dino Garrone: …gente di atteggiamenti e costumi non convulsionari ma pacati, di maraviglia lenta ma fervida, di non ingenui trasecolari, non perditesta ma di vigilante coraggio. Di pugno rado, ma sodo, di riso non pazzo ma schietto….
Il poeta Vincenzo Caldarelli: “ …di essere marchigiani bisogna meritarselo”.
Ecco, appunto, meritiamocelo!