Abbiamo presentato la scorsa domenica Te lo do io il Balduzzi, un gioco tipo Lego con cui simulare il riordino della rete ospedaliera delle Marche (manca ormai il tempo di approvarlo, così almeno ci facciamo la mano per la prossima legislatura). Oggi presentiamo invece una versione del notissimo Scarabeo in una versione adattata al Piano Socio Sanitario Regionale (PSSR) delle Marche. Carina la pubblicità: Un Piano che non è una scatola vuota… Apritela!!!
Le regole di base sono quelle classiche dello Scarabeo che ritrovate qui! Eccole (le prime righe solo però): Si comincia a giocare distribuendo ad ogni giocatore 8 lettere pescate a caso da un sacchetto. Il primo giocatore dovrà poi riuscire a comporre una parola di senso compiuto utilizzando le proprie lettere e disponendole sulla scacchiera. Le lettere utilizzate permettono di calcolare, una volta composta la parola, il punteggio ottenuto.
Per il resto le regole sono quelle della versione italiana tradizionale del gioco con alcune varianti.
Quando una parola ha a che vedere con il PSSR (nella confezione c’è uno stampato che le riporta tutte sotto la dicitura “Le parole del Piano”) il suo valore determinato con le regole solite si moltiplica per il decimo del numero di pagine in cui la stessa compare nel piano. Questo pure è riportata nello stampato, ma qualche esempio può aiutare: sistema compare in 81 pagine (e quindi si moltiplica per 8,1), cittadino in 27, integrazione in 57, medici in 48 e infermieri in 12. Attenzione: ci sono parole che non compaiono mai per cui rimane solo il valore”di base (esempi di parole a parametro zero: fisioterapista, logopedista, odontoiatria, ecc.). C’è un elenco di espressioni di due o anche più parole accettate purchè scritte “tutte attaccate” come presa in carico.
Sono accettate anche parole inglesi purchè entrate nel linguaggio del Piano. In questo caso il valore della parola viene ulteriormente moltiplicato per metà del numero di pagine in cui la parola compare nel Piano (tutto riportato nella scatola). Anche qui alcuni esempi possono aiutare: caregiver 7 (e quindi si moltiplica prima per 7 e poi ancora per 3,5 il valore base), family learning (c’è un elenco di parole inglesi doppie o triple accettate purchè scritte “di seguito”senza interruzione come Health Technology Assessment) 4, hub 6, empowerment 9, governance 7 e così via.
Sono poi accettati tutti gli acronimi riportati nel Piano con un valore triplo nel caso siano originati da termini inglesi (HTA, EBM, ecc.).
Ci sono infine le parole che hanno un premio speciale. Per stakeholder sono previsti altri 100 punti e per presa in carico altri 80.
Al termine del gioco ogni partecipante con le parole della sanità che ha scritto deve esporre a braccio un testo credibile di politica sanitaria che presenterà agli altri dopo 15 minuti di preparazione a partire dalla conclusione della prima parte del gioco. Il più votato prenderà altri duecento punti. Si estrarrà a sorte chi parla per primo e poi s procederà in senso orario.
Esempio di testo credibile? Eccolo (in grassetto le “parole del Piano”):
Non c’è Piano senza la partecipazione dei cittadini chiamati a dimostrare la efficacia ed efficienza delle politiche di empowerment della Regione in un quadro di sostenibilità e di orientamento alla appropriatezza.
Non vuol dire niente? Non importa. E’ solo un gioco!