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La discussione pubblica purtroppo dimentica spesso il rapporto con la realtà: mentre tutti sono per la prevenzione poi in pratica quando si tratta di distribuire le risorse le priorità diventano altre, mentre a parole si continua a declamare slogan. L'esempio della caduta della copertura vaccinale nel nostro Paese è uno dei tanti.

L'Istituto Superiore di Sanità dedica una specifica pagina e un bollettino mensile Morbillo & Rosolia News per cercare di mantenere viva l'attenzione sui fatti, sperando che difronte ai fatti...

Nella sintesi del numero di ottobre compare purtroppo la nostra regione:

"Dal 1 gennaio al 30 settembre 2018 sono stati segnalati in Italia 2.295 casi di morbillo (di cui 44 nel mese di settembre 2018).

 L’88,2% dei casi si è verificato in 7 Regioni, la Regione Sicilia ha riportato l’incidenza più elevata.

 L’età mediana dei casi è di 25 anni. Sono stati segnalati 440 casi in bambini di età infe-riore a 5 anni, di cui 143 avevano meno di 1 anno

 Sono stati segnalati due nuovi decessi:

  • uno nella Regione Marche, avvenuto nel mese di dicembre 2017, per una rara complicanza del morbillo (encefalite a corpi inclusi)
  • uno a Trieste nel mese di ottobre 2018, per complicanze respiratorie, ampiamente riportato nei media.

 Sono stati segnalati 100 casi tra operatori sanitari.

Dal 1 gennaio al 30 settembre 2018 sono stati segnalati in Italia 19 casi di rosolia (di cui 2 nel mese di settembre 2018)".

E' davvero impressionante il quadro esposto da questa sintesi e i numeri dei casi in Italia dovrebbero allarmarci circa la nostra capacità di riconoscere i problemi, individuare le soluzioni (di dimostrata efficacia, non a parole) e agire conseguentemente. Il dato di incidenza nella regione è la metà del dato medio nazionale e questo sembra far ben sperare e la ripresa dei dati di copertura vaccinale dovrebbero far ben sperare (anche sei i dati di copertura a 24 mesi nel 2017 era ancora sotto il 90%).

Ma il dubbio resta: come è possibile che un sistema importate e di qualità riconosciuta come quello sanitario italiano possa sbandare su una questione che tocca la salute dei bambini?

Certo il sotto finanziamento della prevenzione nella nostra Regione dovrebbe portare ad un piano straordinario di adeguamento, perché a parole alla prevenzione credono tutti, ma poi... torniamo sempre a parlare di ospedali!

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