E’ di alcuni giorni fa la notizia del secondo posto delle Marche tra le Regioni da visitare al mondo secondo Lonely Planet. Ecco quel che si scrive nel sito della prestigiosa Casa editrice australiana di guide turistiche: "Dopo decenni in un ruolo un po' defilato le Marche sono finalmente pronte a mettersi sotto i riflettori Nel 2020, infatti, la regione salirà alla ribalta, quando Urbino, una delle sue città più suggestive, guiderà le celebrazioni per il 500esimo anniversario della morte del grande pittore rinascimentale Raffaello. Ecco dunque l'occasione perfetta per partire alla scoperta di un territorio stupefacente, per molti versi ancora sconosciuto".
E’ invece di ieri la notizia riportata per prima da la Repubblica e poi ripresa da Quotidiano Sanità secondo cui in base ai dati del monitoraggio ministeriale con gli indicatori della griglia LEA le Marche sarebbero nel 2018 ulteriormente scese di un posto (dal nono all’ottavo) e avrebbero perso 9 punti rispetto al 2017 (unico caso di punteggio in riduzione oltre alla Regione Lazio). Con un possibile punteggio massimo di 225 la Regione Marche sarebbe scesa da 202 a 191. Il condizionale è d’obbligo in quanto secondo la Repubblica almeno una Regione ha chiesto il ricalcolo del punteggio. D'altra parte il sistema di indicatori utilizzato dal Ministro, regolarmente analizzato in dettaglio in questo blog (Griglia LEA: sempre ottavi, ma i 9 punti in più da dove vengono?) prevede una attribuzione di punteggio tale che il passaggio a valutazione negativa da positiva ance di un solo indicatore può comportare la perdita di 9 punti.
Purtroppo il dato, se confermato, non sarebbe del tutto sorprendente in quanto (come da noi segnalato in un post) dalla Relazione sulla Performance 2018 dell’ASUR si ricava che per la prima volta si era scesi sotto la sufficienza nell’area della prevenzione nei luoghi di lavoro per un numero troppo basso di ispezioni. La stessa Relazione documenta altri indicatori con un basso punteggio che potrebbero essere quelli che hanno comportato un peggioramento della performance regionale (vaccinazione antiinfluenzale, partecipazione ai programmi di screening dei tumori, ecc.).
Diventa urgente a questo punto analizzare l'impatto dell'introduzione dei nuovi indicatori di monitoraggio per poter valutare per tempo la azioni correttive (Con il nuovo sistema ministeriale di monitoraggio dei LEA le Marche per la prevenzione sono al quattordicesimo posto, ma strappano la sufficienza e si collocano al nono e ultimo posto tra le Regioni “adempienti”).
Per ora godiamoci la seconda regione più bella del mondo: la nostra. Tanto più che oggi è domenica.
A proposito: la regione più bella è quella della Via della Seta, forse più bella, ma certo più scomoda.