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Una tesi che mi sembra molto interessante è quella che la differenza di sviluppo del sistema di stato sociale tra Europa e Stati Uniti sia, in parte, da ricondurre alla differenza esistente tra i due continenti per quanto attiene alla composizione della popolazione.

Negli Stati Uniti esiste una forte disomogeneità etnica per la storia di quel paese con la presenza di numerose comunità e la storia della segregazione della popolazione di origine africana costituisce una delle principali ferite che solo il tempo potrà guarire (l'evento della elezione di Obama è stata sicuramente una svolta). Tale disomogeneità determinerebbe una resistenza dei gruppi socio economici più forti in termini di potere (si diceva un tempo i cosiddetti WASP: White Anglo-Saxon Protestant) a istituire istituzioni che trasferiscano risorse verso altri gruppi sociali: se con le tasse pago pensioni che in futuro prendero' anche io, può andare, ma se vedo con i soldi pubblici finanziare "altri" questo va meno bene...

Nel volume "Ingiustizia globale: migrazioni, disuguaglianze e il futuro della classe media", Branko Milanovic (una intervista è possibile trovarla su MicroMega) illustra con molti dati le tendenze globali della disuguaglianza (e il libro è assolutamente da leggere) e rileva come il fenomeno migratorio stia facendo emergere un simile fenomeno in Europa, insieme ad una perdita di centralità (e quindi minore crescita economica) del nostro continente per le dinamiche economiche mondiali (che in questi decenni hanno visto uscire dalla povertà milioni di persone nel mondo). 

In diversi interventi in questo blog si evidenziava la sorpresa della scarsa attenzione al tema della salute nel dibattito politico, mentre crescono le voci di allarme per la presenza di immigrati (ampiamente al di sotto dei dati degli altri Paesi europei): che i due fenomeni siano collegati?

Nel corso di un incontro nell'ambito del Your Future Festival a Pesaro, al quale sono stato invitato a partecipare, il Professore Sauro Longhi, Rettore dell'Università Politecnica delle Marche, ha invitato i presenti a riflettere sul testo di una vecchia canzone: 

 

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