Questa mattina ho dato una occhiata al nuovo sito della Agenzia Sanitaria Regionale delle Marche per poterne fare un primo commento. Commento rimandato perché il sito è ancora sostanzialmente vuoto e quindi diamogli il tempo di crescere. Nell’attesa (visto che aprire le pagine del sito richiedeva tempi lunghi) ho provato a collegarmi al sito della Agenzia della Regione Emilia-Romagna (ASSR), cui ci si potrebbe ispirare data la lunga storia che questo sito ha. Navigandoci ho trovato questa notizia della pubblicazione dello studio sugli effetti dei terremoti sulla salute che mi sembra un ottimo esempio di come una ARS possa fare ricerca e suggerire linee di intervento su un problema che le Marche pure stanno affrontando, e cioè l’impatto dei terremoti (https://assr.regione.emilia-romagna.it/it/notizie/home/terremoti-medio-lungo-termine). Questo che segue è uno stralcio della comunicazione dell’ASSR dell’Emilia-Romagna.
È la prima volta che uno studio scientifico indaga l’impatto dei terremoti sulla salute delle persone nel medio e lungo termine. Gli esiti della ricerca – che ha sintetizzato 52 studi osservazionali condotti nell’arco di 30 anni a partire dai dati di oltre 82.000 individui – ci dicono che il terremoto può avere effetti sulla salute anche a distanza di mesi o di anni dall'evento sismico. Generalmente gli studi epidemiologici si concentrano sulle conseguenze immediate di un evento sismico, a distanza cioè di ore o di pochi giorni. Questo studio pertanto colma un vuoto e apre a nuove e ulteriori linee di ricerca.
L’Agenzia sanitaria e sociale regionale ha contribuito a questa ricerca in collaborazione con il Research Center in Emergency and Disaster Medicine (CRIMEDIM), l’Università del Piemonte Orientale, l’Università dell’Aquila e sotto il patrocinio dell’Associazione Italiana di Epidemiologia. La collaborazione è sfociata nella recente pubblicazione sulla rivista International Journal of Epidemiology, Medium- and long-term health effects of earthquakes in high-income countries: a systematic review and meta-analysis.
Lo studio scientifico indaga la tematica in maniera analitica considerando le sue implicazioni a medio e lungo termine, quando carenze fisiche (ad esempio ridotta disponibilità di farmaci) e psicologiche (stress legato all’esperienza traumatica appena vissuta e allo sradicamento dal proprio territorio) possono aumentare il carico di malattia.
Come anticipato, questo lavoro è frutto di una sintesi analitica di 52 studi osservazionali condotti in Paesi ad alto reddito negli ultimi 30 anni, comprendenti dati di oltre 82.000 persone. I principali effetti riscontrati riguardano un aumento dei tassi di mortalità per tutte le cause (+2%), infarto miocardico (+36%) e ictus (+37%) e maggiori livelli medi di emoglobina glicata (+0,16%) rispetto alle persone non esposte a terremoti. Non sono invece stati rilevati effetti del terremoto sulla pressione sanguigna, sull’indice di massa corporea e sui biomarcatori lipidici.
Questo studio stimola, io credo, una riflessione di sistema sul contributo che l’epidemiologia può dare dentro una Agenzia Sanitaria Regionale alla migliore gestione in una dimensione di sanità pubblica della politica sanitaria. Con le scelte che si stanno facendo nelle Marche sull’ARS si sta andando in tutt’altra direzione.
A mio parere clamorosamente sbagliata.