Ho già segnalato il volume di Alberto Mingardi "La verità, vi prego, sul neoliberismo": capire alcune dinamiche profonde è davvero complesso ma poi ci sono schemi che consentono una visione di sintesi come “il diagramma di Nolan”, tradotto e commentato nel libro...
... ecco quindi il diagramma:
"Queste coppie antinomiche non vanno interpretate come insiemi di politiche pubbliche precise, ma invece come grappoli di simboli: di riferimenti più o meno precisi che vengono utilizzati per definire una certa appartenenza. La contrapposizione fra «ridistribuzione della ricchezza» e «creazione di ricchezza» evoca la tensione fra pianificazione e libero mercato, ma anche fra eguaglianza sostanziale e libertà economica, fra solidarietà e individualismo. C’è un continuum di sfumature: non esistono solo il comunismo o il libero mercato totalmente deregolamentato. La maggior parte delle persone politicamente consapevoli si collocherebbe a mezzo fra i due estremi.
L’altro asse si sviluppa fra «stabilità» e «apertura». Per precisare queste due espressioni un po’ ambigue: «stabilità» indica la preferenza per il mantenimento dello status quo sociale, anche attraverso politiche repressive. Questo significa «chiusura» nei confronti dell’immigrazione, ma anche rifiuto della società aperta, nel senso di una società nella quale comportamenti eterodossi (consumo di sostanze stupefacenti, preferenze sessuali non in linea con quelle della maggioranza, credenze religiose eccentriche) non siano sanzionati. L’opposizione all’immigrazione è giustificata proprio in quanto ostilità ad un vettore di ulteriore «apertura», di aumento di diversità nel contesto sociale. La massima «apertura» coincide al contrario sia con l’apertura delle frontiere che con il massimo riconoscimento dei diritti civili. Essa è, nella variante estrema, quella «società astratta» nella quale, immagina Popper, «gli uomini praticamente non si incontrano mai faccia a faccia, nella quale tutte le attività sono svolte da individui completamente isolati che comunicano tra loro per mezzo di lettere dattiloscritte o di telegrammi e che vanno in giro in automobili chiuse». Lasciando perdere le lettere dattiloscritte e i telegrammi, l’idea è quella di una società nella quale tutti i rapporti fra individui sono effettivamente volontari e liberamente accettati, e nessuno è più incastrato all’interno di relazioni socialmente predeterminate. Anche in questo caso, si procede per sfumature, ma è probabile che sia più difficile trovare un compromesso: i due estremi indicano valori talmente “forti” che tendono ad aggregare, a un estremo o all’altro, le persone.
Se pensiamo alle scatole disordinate della politica degli ultimi quarant’anni, alcune mettevano assieme un’elevata attenzione alla creazione di ricchezza e nello stesso tempo una forte propensione alla stabilità: la destra; altre invece combinavano una forte preferenza per la ridistribuzione con una crescente attenzione per l’apertura: la sinistra".
Il libro presenta una analisi estremamente interessante di queste dimensioni... ma bisogna comprare il libro!
Mingardi, Alberto. La verità, vi prego, sul neoliberismo (Italian Edition) . Marsilio. Edizione del Kindle.