Risulta che sia stato presentato un sub emendamento a proposito della nomina dei direttori di Area Vasta con questi elementi caratterizzanti:
- i “direttori di Area Vasta” diventano “dirigenti di Area Vasta”;
- vengono individuati dal Direttore Generale dell’ASUR informata la Giunta tra quanti hanno svolto nel SSN incarichi di direzione di Area Vasta, di Direzione amministrativa o sanitaria o di direzione per almeno cinque anni di struttura complessa;
- contratto di durata pari a quella del Direttore Generale rispetto al quale avrà un trattamento economico ridotto del 30%.
Cosa vuol dire passare dallo status di Direttore a quello di Dirigente?
I nuovi criteri riconoscono il principio di dare maggiore autorevolezza a questa figura rispetto alla proposta iniziale, ma sono ancora disallineati rispetto a quelli previsti a livello nazionale per i Direttori Generali. Sempre a caldo ho l’impressione che in questo modo sicuramente si potranno scegliere candidati non presenti nell’elenco nazionale, ma si correrà il rischio che qualcuno presente in questo elenco possa non essere idoneo al ruolo di Dirigente di Area Vasta. Il che non sembra tanto logico.
C’è poi la questione della scelta del termine di Dirigente.
Una Regione può “inventare” un nuovo ruolo dirigenziale per una articolazione del Servizio Sanitario Regionale? Non ci sono di mezzo le regole dei contratti nazionali?
Quale sarà la procedura attraverso la quale avverrà la scelta (ricordiamo il capitolo del Piano Nazionale Anticorruzione 2016 sulle nomine e rotazione in sanità...)?
Certo rispetto alla proposta della Giunta regionale l'asticella è stata alzata e si è colta l'occasione per una nuova riforma della struttura dell'ASUR sulla quale occorrerà tornare.
A caldo verrebbe da ricorrere ancora una volta (di troppo) alla citazione “Tanto rumore per nulla”, visto che con ogni probabilità (e ragionevolmente) gran parte degli attuali Direttori di Area Vasta verranno confermati.