Con la DGR 1554 del 19/11/2018 è stato approvato il Documento tecnico di ricognizione dello stato di attuazione del D.M. 70/2015 avente ad oggetto "Regolamento recante definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera"; si tratta dell'aggiornamento dello stato di attuazione del Decreto n. 70 del 2 aprile 2015 Regolamento recante definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera nelle Marche (la precedente mappatura era stata effettuata con la DGR 159 del 29/2/2016 "Provvedimenti di attuazione del DM n. 70/2015 concernente la riduzione dei posti letto ospedalieri, ai sensi dell´art. 1, comma 541 della legge n. 208/2015").
Il documento ripercorre tutte le azioni poste in essere in questi anni nelle Marche per la riorganizzazione del sistema sanitario ed è certamente un documento complesso con moltissimi riferimenti ad atti e confronti con il Ministero. Una lettura di dettaglio richiede un po' di tempo di approfondimento.
Alcuni punti critici però emergono subito:
- la Regione Marche avrebbe adeguato i posti letto allo standard nazionale anche al fine di "adeguare il tasso di ospedalizzazione, pari a 133 per mille nel 2016, a quello ottimale di 160 per mille abitanti" (pagina 9): si intende incrementare l'ospedalizzazione? Il tasso di ospedalizzazione ideale è quello più basso, come si evidenzia confrontando il dato delle Marche con quello delle altre Regioni;
- nelle tabelle relative ai bacini di utenza per le diverse discipline si fa riferimento ad un massimo e un minimo come se si trattasse di un range entro cui ci si possa muovere liberamente; ma il Decreto 70 dice: "La variabilità dei bacini di utenza tiene conto dei tempi di percorrenza dei cittadini, calcolata anche con la metodologia di analisi e di rappresentazione grafica (c.d. georeferenziazione) e quindi, le regioni dovranno utilizzare i bacini minimi in presenza di territori a bassa densità abitativa e quelli massimi in caso opposto". Questo implica che diverse discipline appaiono sovradimensionate - il valore di riferimento è infatti il minimo, senza range - rispetto ai parametri di lettura dei bisogni (sovradimensionare la parte ospedaliera significa non dare servizi territoriali e della prevenzione);
- anche rispetto ai servizi senza posti letto (pagine 11) si ripropone il tema del sovradimensionamento di diversi servizi;
- a pagine 12 vengono esplicitate le discipline attualmente sovradimensionate.
Nel paragrafo "E. Standard generali di qualità, organizzativi, strutturali e tecnologici (art. 1 comma 5, lett.f, g)" si da atto del ritardo nell'adozione dei nuovi Manuali di autorizzazione e accreditamento. Questi sono strumenti importanti per i cittadini perché definiscono i requisiti per tutte le strutture che erogano prestazioni sanitarie e quindi rappresentano un importante elemento di tutela del paziente.
Importanti e positivi sono i dati dei tempi di accesso per le patologie tempo dipendenti (ovvero quelle per le quali il tempo entro il quale viene avviato il trattamento impatta molto sulla salute del paziente: ictus, infarto, trauma grave): si conferma la validità e funzionalità della rete dell'emergenza nella copertura del territorio.
Il documento definisce un percorso di adeguamento per le situazioni non in linea con i vincoli del DM 70/2015, adeguamento per cui giustamente si rimanda all'emanazione del nuovo Piano Sociosanitario regionale, che diviene a questo punto ancora più urgente adottare:
Va sottolineato che il mancato completamento del percorso di razionalizzazione della rete ospedaliera che la DGR ratifica non è un fatto neutrale rispetto alla tutela salute dei cittadini: la danneggia certamente ostacolando la destinazione di risorse alla prevenzione e all'assistenza territoriale (cioè ciò di cui i cittadini hanno soprattutto bisogno e che nelle Marche è sottofinanziato). A meno che non si intenda davvero incrementare l'ospedalizzazione per tutelare la salute dei marchigiani , come in "quel" passaggio la DGR sembrerebbe voler fare.