- Scritto da Claudio Maria Maffei

Si è svolta lo scorso giovedì ad Ancona presso la sede degli Ospedali Riuniti una importante iniziativa per onorare i 40 anni del Servizio Sanitario Nazionale cui ha partecipato il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli. Il suo intervento è stato poi oggetto di un comunicato stampa con molte interessanti affermazioni, alcune delle quali, apprendiamo dal comunicato, sono state stimolate dal giornalista Marco Frittella del TG 1.
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- Scritto da Claudio Maria Maffei

Ci sono dei temi che non toccano direttamente il tema della salute, ma di fatto sono centrali rispetto alla tutela di questo bene non retoricamente prezioso. E questi temi molto spesso sono di carattere politico. Un esempio è il decreto sicurezza recentemente approvato dal nostro Parlamento. Il decreto ha a che vedere con temi che riguardano molto la sanità come le diseguaglianze di salute conseguenti alla povertà e ad ogni forma di discriminazione. Non per niente abbiamo più volte dedicato spazio al tema della solidarietà come una delle forme di risposta a questi problemi.
- Scritto da Claudio Maria Maffei

Abbiamo avuto più volte modo di segnalare il ruolo svolto dal Gruppo Solidarietà e da Fabio Ragaini (che ne è voce ed anima) nell’analizzare, commentare e stimolare le politiche sociali e socio-sanitarie della nostra Regione. Una delle sue ultime campagne riguarda la definizione dei nuovi requisiti di autorizzazione dei servizi sociali, sociosanitari e sanitari diurni e residenziali. L’argomento è di quelli tosti: si tratta dei requisiti strutturali ed organizzativi dei servizi che si occupano nel territorio di risposta sociale e socio-sanitaria alle fragilità (salute mentale, anziani e via con il solito elenco). In un recente articolo dedicato all’argomento pubblicato nell’Osservatorio sulle Politiche Sociali delle Marche Fabio scrive:
Mentre la definizione dei nuovi requisiti di autorizzazione dei servizi sociali, sociosanitari e sanitari diurni e residenziali continua il suo percorso, mi sembra necessario proporre alcune riflessioni, non solo sui contenuti (ufficiali e no) che è stato possibile analizzare, quanto sul clima di sostanziale indifferenza riguardo agli effetti dei provvedimenti sui servizi in oggetto, e dunque su chi ne fruisce. Eppure parliamo di requisiti che riguardano 58 tipologie di servizi diurni e residenziali per un bacino complessivo di circa 16.000 beneficiari (disabilità, salute mentale, minori, demenze, anziani non autosufficienti, dipendenze patologiche, ecc ..). Una fetta importantissima di interventi.

Qualche giorno fa avevamo dato la notizia di una (relativamente) elevata incidenza delle epatiti E nelle Marche e ci chiedevamo se dipendesse da una sorta di mini-emergenza epidemiologica o da una elevata capacità diagnostica. Da una recentissima nota dell’Istituto Superiore di Sanità che coordina il sistema di sorveglianza delle epatiti in Italia emerge che la risposta alla domanda di prima dovrebbe essere la solita di Quelo “la seconda che hai detto!”.
- Scritto da Remo Appignanesi

Dal XIII Meridiano sanità 2018 riportiamo alcuni dati sulle demenze come stimolo alla produzione di analoghi report a livello regionale. I dati che seguono sono "grezzi" e la loro verifica a livello regionale potrebbe portare a importanti riflessioni sul Piano Demenze. Cominciamo dalla prevalenza della malattia di Alzheimer e delle altre demenze a livello regionale (nelle Marche sembrerebbe particolarmente alta):
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