Si è tenuta venerdì 6 luglio una conferenza stampa di presentazione di una sintesi dei risultati ottenuti in tema di sanità dalla attuale Giunta nei suoi primi trenta mesi di attività. L’utilizzo di alcune slide allegate al comunicato stampa della Regione consente di fare qualche riflessione in base ai dati forniti (finalmente).
Il primo elemento che emerge è che la valutazione molto positiva che si dà la Regione si poggia su tre dati, del resto continuamente richiamati in tutti i comunicati stampa degli ultimi mesi: si è incrementato il personale (più 1200 unità), si sono fatti importanti investimenti per oltre 200 milioni e (dato recentissimo) si è ridotto in maniera molto significativa il saldo di mobilità.
Oggi vorremmo parlare solo del personale. Sui dati della mobilità (cui sono dedicate metà delle sei slide) per ora rimandiamo ad un recentissimo post (La mobilità sanitaria in base ai dati 2017 andrebbe decisamente meglio (fonte: il Corriere Adriatico). Forse non è proprio così ...) che chiarisce che rispetto al 2015 le cose non sono assolutamente migliorate. Quanto agli investimenti, su cui pure varrà la pena di tornare, basti per ora dire che sono stati per lo più finanziati dai risultati di amministrazione della sanità (tradotti: risorse destinate alla sanità non spese) degli anni 2012-2015 e quindi in larga misura “merito” della precedente gestione (se è un merito non spendere in sanità tutto quello che potresti spendere). Per avere una idea sull'origine e la destinazione (molto polverizzata) di questi fondi, che la slide definisce utili 2012 2015, si rimanda alla DGR 820/17.
Parliamo invece di personale. La slide sul personale è innanzitutto incomprensibile ai non addetti ai lavori e probabilmente anche a buona parte di questi. Un dato però viene enfatizzato nella slide: dal 2015 al 2017 ci sono 1200 operatori in più. In realtà, questo dato potrebbe essere interpretato meglio a partire da una maggiore chiarezza sui criteri di calcolo dell'incremento. Questo è probabilmente riferito ai presenti al 31 dicembre, mentre il confronto tra i diversi anni andrebbe fatto con le cosiddette unità equivalenti, ma su questo torneremo in un prossimo post. Ma comunque l'incremento del personale va segnalato come dato certamente positivo.
Tornando alla slide sul personale, la tabella dovrebbe aiutare a capire quali sono e dove sono questi 1200 operatori in più e invece è costruita solo con alcuni strani dati economici distinti per Ente (ASUR, le due Aziende Ospedaliere e l’INRCA) e riferiti ai tre anni 2015-2017. Traduciamoli. Per ognuno di questi tre anni ci sono due dati: CO.AN e rispetto vincolo. Poi c’è una prima colonna a sinistra con tetto 2004 -1,4%. Ad ogni cella della tabella corrisponde un dato in migliaia di euro. Cominciamo la traduzione.
La colonna con il dato per singolo ente e totale del tetto 2004 – 1,4% riporta la spesa per il personale che in base alle scelte dello Stato la Regione Marche può sostenere. Per le Marche, come per tutte le altre Regioni, tale tetto va rispettato entro il 2020, anno in cui la spesa per il personale dovrà essere al massimo quella del 2004 meno l’1,4% (sebbene sia stato avviato un tavolo di lavoro per valutare la possibilità di rivalutare complessivamente questo vincolo). Per i tre anni in questione per ogni Ente e per tutto il SSR si vede nella tabella quanto è effettivamente costato il personale (colonna CO.AN, che dovrebbe stare per contabilità analitica, immagino) e la differenza tra la spesa sostenuta e quella del tetto. Se alla differenza corrisponde un valore negativo “stai spendendo troppo” e se c’è un valore positivo “avresti potuto spendere di più”. Esula da questa traduzione la descrizione delle difficoltà per calcolare questi numeri.
Dalla Tabella emergono alcuni dati significativi:
- nel 2015 e 2016 si è speso complessivamente per il personale meno del tetto (9,7 milioni nel 2015 e 9,3 nel 2016);
- nel 2017 si è speso più di quanto previsto dal tetto (7,7 milioni);
- vi sono enormi differenze tra le diverse Aziende con agli estremi l’INRCA che ha costi molto più bassi del tetto (perché nel periodo 2004-2017 ha chiuso due sedi in altre Regioni il cui personale comunque gravava sui costi regionali) e l’AOU Ospedali Riuniti di Ancona che ha sempre avuto costi molto più alti del tetto passati dai 9,7 milioni del 2016 ai 16,4 del 2017.
Nascono ovviamente molte domande da questi dati tra cui alcune immediate.
Perché si è speso prima troppo poco e poi troppo?
Tanta differenza tra i diversi enti è casuale o pianificata?
Dove si troveranno ora gli spazi per l’assunzione del personale delle aree carenti a partire dai servizi territoriali (che vogliono dire ad esempio assistenza domiciliare, cure palliative e salute mentale) e dalla prevenzione (con uno specifico riguardo per il settore della sicurezza sul lavoro)?
Come si farà a ridurre entro il 2020 il costo in eccesso già alto nel 2017 e verosimilmente ancor più alto nel 2018 (il personale assunto nel 2017 grava sui costi di quell'anno per alcuni mesi, ma nel 2018 graverà per tutto l’anno)?
Ma soprattutto con quali criteri si sono scelte le destinazioni del personale in più?