E’ di pochi giorni fa la notizia che il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha ricevuto una serie di aspre critiche dalla intersindacale medica per gli annunciati tagli alla spesa per il personale. Vicenda che ci illustra un po’ paradossalmente la logica (ce n’è?) dei tetti di spesa del personale che così tanto influiscono sulla vita delle Aziende e, purtroppo, ancor più su quella degli operatori e, soprattutto, dei pazienti.
Allora, Enrico Rossi fa presente ai Sindacati che la riduzione prevista nella spesa del personale (45 milioni in due anni) è frutto di una legge nazionale del 2006, che stabilisce che fino al 2020 la spesa per il personale deve essere progressivamente riportata al livello del 2004 meno l’1,4%. E le leggi vanno rispettate. Alcune successive modifiche della Legge - prosegue Rossi - consentono una banda di oscillazione dello 0,1% sull’anno rispetto alla previsione di progressiva riduzione (questo ho capito). Ovviamente più hai sanità pubblica più sei in difficoltà (se hai il privato, quello ti finisce in un’altra voce di bilancio). Se la Toscana non rispetta il raggiungimento di un risparmio di 45 milioni in due anni sulla spesa del personale sei penalizzato - continua il Presidente Rossi -per 66 milioni di euro per ogni annualità.
Insomma le scarpe strette (41 mentre avresti il 39) le devi portare peccato che i piedi non siano solo della Regione…
Il Presidente Rossi ha consultato l‘avvocatura della sua Regione in merito per valutare la possibilità di fare ricorso alla Corte costituzionali per cambiare la legge nazionale. Che – dice lui – mette la Regione Toscana in difficoltà.
Come le Marche, immagino…
Quindi il Presidente Rossi da una parte taglia e dall’altra si dispiace di tagliare. Dura la vita del Presidente …