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Ho già citato in un altro post quella che è una delle battute cinematografiche che preferisco tratta  da uno dei miei film preferiti (Philadelphia): spiegamelo come fossi un bambino di quattro anni! La battuta era dell’avvocato interpretato da Denzel Washington che in un’aula di tribunale la rivolgeva  ad uno dei soci dello studio di avvocati che aveva licenziato l’avvocato malato di AIDS interpretato da Tom Hanks. Lo studio sosteneva che il suo licenziamento non era stato causato dalla malattia, ma dalla sua incompetenza. Ma non così incompetente da affidargli una causa importantissima.  E quindi Denzel aveva avuto buon gioco a chiedere una spiegazione chiara di questa contraddizione, tanto chiara da riuscire a convincere un bambino di quattro anni.

Ecco adesso il bambino di quattro anni sono io. E mi chiedo -  da bambino dispettoso qual sono anzi vorrei essere - come possa la Regione Marche anche solo semplicemente ipotizzare di investire sulla prevenzione e sui servizi territoriali ( così si  impegna periodicamente a fare, ad esempio con i sindacati, e così scrive, anche se lo scrive male, nella proposta di Piano) quando l’Azienda depositaria di questi servizi (l’ASUR) si trova i tetti di spesa del personale ridotti di oltre 10 milioni di euro tra 2016 e 2019 (e nel 2020 non andrà meglio)?

Questi dati sono ricavabili dalla DGR 241/2019 in cui la Regione approva (seppure con prescrizione) il Piano di fabbisogno triennale 2018-2020 di personale di cui alla determina dell’ASUR 78/2019. Nei tre  anni il personale complessivamente diminuisce leggermente con un aumento del personale  a tempo indeterminato (ottima cosa) e diminuzione leggermente superiore di quello a tempo determinato. I costi del personale previsti nei tre anni sono (tutti i valori che seguono sono in migliaia di euro) di 617.202 nel 2018 e di 610.279 sia nel 2019 che nel 2020. Quel 610.279 è del resto il tetto di spesa assegnato all’ASUR con la DGR 82/2019. Dall’allegato 9 alla Determina ASUR 78/2019 si ricava poi come tale spesa nel 2017 fosse stata di 621.251 euro.

A fronte di tale riduzione  non vi è stata la scelta programmatoria di una significativa riduzione della offerta ospedaliera e di quella specialistica in genere, scelta che avrebbe potuto consentire un progressivo recupero di personale per il territorio. Anzi. Il ritardo nell’applicazione del DM 70/2015 (che se mai si farà si farà dopo il Piano e quindi di fatto verrà rimandato alla prossima legislatura), il forte investimento in tecnologie (che i comunicati stampa della Regione  continuamente evocano) e la spinta alla produzione (per combattere e vincere la battaglia per la riduzione delle liste di attesa) vanno tutti nella direzione opposta rispetto al potenziamento dell’offerta territoriale.

E dunque, come si possa in queste condizioni  equilibrare il rapporto ospedale/territorio non è dato sapere. La citata DGR 241/2019 se la cava con questa frase in perfetto stile burocratico: “Con successivi atti la Direzione generale (dell’ASUR, ndr) definirà l'allocazione delle risorse ai fini della gestione funzionale del personale”. Come dire “Al vostro buon cuore …”.

Per concludere rimanendo nelle quasi citazioni cinematografiche: il territorio può attendere. E la prevenzione pure.

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