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Se all'inizio in questo Blog il cinema supportava le conclusioni degli articoli, ora domina già a partire dai  titoli...

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La spesa per la sanità è sempre oggetto di valutazioni negative, quasi fossero soldi buttati. Eppure costituisce un settore della spesa pubblica con un enorme potenziale positivo, oltre ai riflessi sulla salute (e quindi sulla felicità delle persone).

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Chiedo subito scusa del titolo: cosa non si fa per farsi leggere! Ma è un argomento che mi appassiona e ci tengo a condividere alcune riflessioni. Il titolo più giusto sarebbe stato forse “cosa è e cosa non è l’Agenzia Regionale Sanitaria: istruzioni per l’uso”, ma ormai abbiamo citato Ivano e Jessica (Carlo Verdone, Viaggi di Nozze, 1995) e andiamo avanti.

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In un recente intervento (A chi appartiene il sistema sanitario) ho cercato di spiegare perché i cittadini hanno pieno diritto ad essere protagonisti del sistema sanitario: esso esiste solo per i loro bisogni di salute, con la tassazione diretta e indiretta lo finanziano (non è quindi affatto “gratuito”) e pertanto ne sono i proprietari.

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Ieri in un suo post Remo ha commentato la “fissa” per i posti letto che sembra caratterizzare le politiche regionali della sanità, certamente quella della Regione Marche.  Al riguardo è stato fatto l’esempio della recente DGR 1416/2017 che offre moltissimi spunti di riflessione.