Definizione
Il Dipartimento della funzione pubblica, sentite le confederazioni sindacali rappresentative ai sensi dell'articolo 43, definisce un codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni,
anche in relazione alle necessarie misure organizzative da adottare al fine di assicurare la qualita' dei servizi che le stesse amministrazioni rendono ai cittadini (art 54 – comma 1 – DLgs 165/2001).
L'organo di vertice di ciascuna pubblica amministrazione verifica, sentite le organizzazioni sindacali rappresentative ai sensi dell'articolo 43 e le associazioni di utenti e consumatori, l'applicabilita' del codice di cui al comma 1, anche per apportare eventuali integrazioni e specificazioni al fine della pubblicazione e dell'adozione di uno specifico codice di comportamento per ogni singola amministrazione (art 54 – comma 5 – DLgs 165/2001).
Documenti di riferimento
DPR del 16 aprile 2013 n. 62 “Regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici, a norma dell'articolo 54 del Decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165”
ANAC - Delibera numero 75 del 24 ottobre 2013 - Linee guida in materia di codici di comportamento delle pubbliche amministrazioni (art. 54, comma 5, d.lgs. n. 165/2001)
ANAC - Determinazione n. 358 del 29/03/2017. Linee Guida per l’adozione dei Codici di comportamento negli enti del Servizio Sanitario Nazionale
Sezione del sito Agenas sulla collaborazione con l'ANAC per la sanità
LIBRO BIANCO ISPE - Sanità sulla Corruption in Sanità
Curiamo la corruzione percezione rischi e sprechi in sanità - Report 2017
Riferimenti regionali
Codici di comportamento delle Aziende sanitarie pubbliche:
Commento
Come evidenziato nella Relazione al Parlamento dell’Autorità Nazionale Anti Corruzione:
“Il Codice nazionale, approvato con d.p.r. 62/2013, non si è rivelato particolarmente innovativo, riproducendo in gran parte il complesso dei doveri già definito nei precedenti Codici di comportamento nazionali (la cui operatività giuridica dipendeva dal recepimento nei contratti collettivi). Ciò è dipeso dal fatto che esso è stato concepito come la sommatoria dei doveri di comportamento, minimi, essenziali, nella prospettiva che i Codici di comportamento di amministrazione avrebbero provveduto a individuare nuovi e ulteriori doveri, coerenti con le peculiarità organizzative e di contesto di ciascuna di esse. Poiché, invece, i Codici di comportamento “locali” hanno in gran parte riprodotto il Codice nazionale con modeste innovazioni, si tratta di rivedere il ruolo del Codice nazionale” Relazione al Parlamento. Autorità Nazionale Anti Corruzione, 2/7/2015 – pagina 318.
Come per le Carte dei servizi anche questa occasione offerta dalla normativa non sembra essere stata colta nei suoi aspetti positivi.
Forse è poco noto, ma esiste una ricerca scientifica intorno ai comportamenti "scorretti" che ha evidenziato quali sono gli elementi critici per la loro riduzione , legata in particolar modo al lavoro di Dan Ariely (autore che ha dato anche rilevanti contributi sulla gestione del dolore rispetto ad una sua tragica vicenda). E' quindi possibile definire una strategia di contrasto a tali condotte basata sulle evidenze (The Honest Truth About Dishonesty, 2013; in italiano si può leggere: La scelta giusta: Come contrastare i fattori che influenzano le nostre decisioni di Francesca Gino). Quali sono gli elementi critici che impattano in senso positivo o negativo sulla disonestà (scusate la mancata traduzione):
Ogni punto offre spunti di riflessione sulle possibili ricadute operative.
La definizione di un Codice di comportamento può rappresentare un momento rilevante per l'indirizzo strategico complessivo dell'Azienda e l'occasione per la definizione di codici declinati per la specifica realtà delle aziende sanitarie. Sulla base di metodologie validate, potrebbero essere fornite indicazioni per"regolare" le aree di maggiore criticità (in parte individuate nei Piani nazionali anticorruzione, che dedicano uno specifico capitolo alla sanità):
- rapporto con le aziende farmaceutiche e produttrici dispositivi medici;
- rapporto attività libero professionale - istituzionale;
- gestione delle procedure concorsuali e più in generale sulle modalità di attribuzione di incarichi;
- rispetto dei beni aziendal;
- rispetto delle liste di attesa;di condotte minori sconvenienti / scorrette.
Non sarebbe interessante sviluppare una strategica basata sulle evidenze per ridurre i comportamenti scorretti, che in sanità sono particolarmente ripugnanti oltre che economicamente significativi?
PS: quanto a Dan Arierly su TED si possono trovare numerosi interventi tra cui segnaliamo:
Nota: in basso a destra è possibile selezionare i sottotitoli in italiano.