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La qualità della rete delle cure palliative costituisce senza dubbio uno dei principali indicatori di qualità complessiva di un Servizio Sanitario Regionale. Chiunque abbia vissuto da cittadino, e quindi come familiare ed amico, la vicinanza con il periodo di fine vita di una persona cara sa cosa vuol dire trovare o non trovare un percorso di palliazione adeguato sia in termini culturali che organizzativi e strutturali. Che questa sia una priorità di sistema lo dicono gli atti compresi quelli della Regione Marche. Atti che di solito riguardano contemporaneamente terapia del dolore e cure palliative, due temi correlati certamente, ma non coincidenti.

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Con la DGR 470 del 16/4/2018 sono stati approvati gli obiettivi per le Aziende sanitarie delle Marche per il 2018 e con la DGR 471 i criteri per la valutazione delle Direzioni generali (a questi atti abbiamo dedicato una serie di post, Obiettivi 2018).  Il 2 agosto (il tempismo non è di questo Paese... indipendentemente dalla Regione) la Giunta regionale lombarda (DGR 415 del 2/8/2018) ha approvato gli obiettivi per le aziende sanitarie.

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Questo sito con annesso blog è nato pochi giorni meno di un anno fa con una idea forza alla base: senza dati la sanità non si governa. E dal momento che la Regione Marche aveva (ed ha) una evidente riluttanza a produrre e analizzare i dati che servono a questo governo abbiamo cercato con wwww.marchesanita.it di far circolare i dati che comunque emergono dal web con l’obiettivo di dimostrare che i dati in sanità ci sono e sono indispensabili. La stessa scelta come espressione  simbolo di “In God we trust; all others bring data” (crediamo in Dio, ma dagli altri ci aspettiamo dati) andava in questa direzione. Ma la assenza perdurante di una cultura del dato non è l’unica cosa che ci preoccupa della gestione politica (e tecnica) della sanità marchigiana. Ci preoccupa ancora di più l’assenza di alcuni valori in questo modello di gestione. L’assenza di questi valori fa sì che anche quando i dati ci saranno (prima o poi succederà …) le cose non cambieranno.

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Tante volte siamo tornati su questo blog sul tema della mobilità sanitaria: è certamente un problema per il nostro sistema sanitario regionale. Da una parte segnala la necessità per i cittadini di cercare risposte lontano e dall'altra sottrae risorse allo sviluppo delle nostre strutture sanitarie (e quindi toglie anche lavoro). Occorre comunque fare attenzione e analizzare bene il fenomeno perchè esistono aspetti di tipo "geografico"  per cui per un pesarese andare a Rimini non costituisce un disagio particolare (mentre resta un disagio il viaggio della speranza in un centro oncologico in Lombardia). 

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Quello dei dispositivi medici è un mondo assai complesso. Dentro ci sta un po’ di tutto dai guanti alle siringhe per arrivare alle protesi di tutti i tipi. Rispetto ai farmaci (di cui non costano poi  tanto meno come vedremo tra poco) è molto più difficile valutarne efficacia e sicurezza, analizzarne i consumi e definire criteri di appropriatezza per il loro utilizzo.  Al pari dei farmaci c’è una forte e (almeno un tempo) aggressiva politica di marketing da parte delle Aziende produttrici e dei distributori. Certo è che, come vedremo in questo breve post, vale la pena  di occuparsene ed occuparsene bene.