In questo blog abbiamo ripetutamente sollevato la questione dei milioni di euro di mobilità attiva dei privati che la Regione tramite l'ASUR copre di tasca propria. Cinque milioni nel riparto del fondo sanitario 2019. La spiegazione: la Conferenza dei Presidenti delle Regioni abbatte gli incrementi del valore della mobilità attiva in regime di ricovero dei privati quando aumenta troppo. E nelle Marche nel 2017 era aumentata troppo rispetto al 2016 e il 60% di questo incremento è stato abbattuto e le altre Regioni non lo hanno pagato e non lo pagheranno. Aumento reso possibile da accordi regionali delle Marche con i privati che non tenevano conto della scelta (già fatta nel settembre 2016 e nota dunque da anni) delle Regioni di "punire" l'aggressività produttiva dei privati in mobilità attiva.
Vediamo dal bilancio di esercizio 2018 dell’ASUR come è andata nel 2018 la mobilità attiva dei privati e, quindi, cosa succederà verosimilmente in occasione del riparto del fondo 2020. Dal bilancio estraiamo questi passaggi:
Per quanto concerne l’attività erogata ai pazienti residenti fuori regione Marche, si evidenzia che il consuntivo 2018 è stato elaborato secondo le risultanze concordate nell’incontro del 22/10/2018 con le Associazioni degli erogatori privati (AIOP e ARIS), che individuano dei nuovi tetti di mobilità attiva, coerenti con gli obiettivi dell’ASUR di riduzione della suddetta spesa (Determina DG ASUR 460/2018), aggiornando i tetti previsti dagli Accordi Regionali e prevedendo la possibilità di derogare ai tetti per le prestazioni di alta complessità.
Nonostante la sottoscrizione di tale accordo, che prevedeva complessivamente una riduzione della mobilità attiva di circa 10 ml di euro, rispetto all’anno precedente, per l’attività di ricovero extra regione è stato registrato un incremento di costi di circa 5,1 ml di euro.
Da questi passaggi ho capito (dopo aver letto e riletto) che:
- il 22 ottobre 2018 venivano sottoscritti accordi coi privati che prevedevano una riduzione della loro mobilità attiva per ricoveri di 10 milioni rispetto al 2017;
- gli accordi prevedevano la possibilità di derogare dai tetti per prestazioni di alta complessità;
- dopo nemmeno un mese e mezzo a fine 2018 si scopre che in realtà la mobilità attiva per ricoveri dei privati anziché diminuire di 10 milioni è aumentata di 5,1 milioni;
- questo aumento è quasi tutto legato a prestazioni di alta complessità e quindi è stato iscritto a bilancio come costo (in parole povere: viene pagata).
Per concludere, una considerazione tecnica. Negli abbattimenti sulla mobilità attiva per l'attività di ricovero dei privati la Conferenza dei Presidenti non tiene conto della produzione di alta complessità, ma del solo valore totale della produzione in mobilità attiva (regola fissata già nel settembre 2016). Quindi le Marche si faranno carico per conto delle altre Regioni che non li pagheranno di almeno la metà di quei 5,1 milioni di euro di aumento del valore dei ricoveri in mobilità attiva 2018 dei privati. Ce ne accorgeremo in occasione del riparto del fondo 2020 in cui perderemo dai 2,5 ai 3 milioni di euro. Il privato invece no, non li perde. Nel frattempo li avrà incassati, temo. Se non lo ha già fatto …
Proviamo a scriverlo in grassetto e maiuscolo così magari si capisce meglio: ALLE REGOLE DI IERI (E DI OGGI) I TETTI PER LA ATTIVITA' DI RICOVERO DEI PRIVATI IN MOBILITA' ATTIVA FISSATI DAI PRESIDENTI DI TUTTE LE REGIONI INCLUDONO TUTTA LA PRODUZIONE COMPRESA QUELLA COSIDDETTA DI ALTA SPECIALITA' (che peraltro le Regioni non hanno ancora definito in cosa consista). E quindi : L'ALTA SPECIALITA' PER LE ALTRE REGIONI NON E' FUORI TETTO.