Ma perché ad alcuni medici su farmaci e tecnologie piace innovare mentre per il ruolo professionale degli infermieri (ma anche dei fisioterapisti, dei tecnici …) si guarda indietro?
- Scritto da Claudio Maria Maffei
Sono uno di quei medici, come dice un mio amico, che non ha mai visto un paziente in pigiama (buon per lui, per il paziente intendo dire, peraltro!). Quindi provo un grande rispetto per quei medici che svolgono attività clinica con tutte le responsabilità del caso. E per lo stesso motivo sarei tentato di non entrare nel merito del tema molto caldo che sto per affrontare: il rapporto tra la professione medica e le “nuove” professioni sanitarie. Ma è un tema troppo importante per non porlo all’attenzione di chi (come coloro che ci leggono) vive con passione i problemi della nostra sanità pubblica.
Un comunicato stampa sulla sicurezza sul lavoro nelle Marche
- Scritto da Claudio Maria Maffei
E’ uscito ieri un comunicato stampa della CGIL, CISL e UIL sulla sicurezza sul lavoro nelle Marche che riprende un tema da noi di recente trattato in un post pure “ispirato” da un documento sindacale.
Questo un ampio stralcio del comunicato stampa:
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I ritardi nell’applicazione del DM 70/2015 in Italia: un importante contributo su Quotidiano Sanità del “nostro” Marcello Bozzi
- Scritto da Claudio Maria Maffei
Nell’edizione di ieri di Quotidiano Sanità (giornale online da seguire assolutamente se ti occupi di sanità) è uscito ieri un importante contributo di Marcello Bozzi, infermiere dirigente oggi in pensione, marchigiano. Si tratta di una lettera al Direttore che sintetizza in una lettera al Direttore quanto poi descritto analiticamente nello studio allegato in cui esamina la applicazione del DM 70/2015 in Italia. Partiamo dal primo dato grezzo: al 2017 in Italia c’erano almeno 600 Unità Ospedaliere di Degenza in più rispetto agli standard previsti in termini di popolazione di riferimento per disciplina (oltretutto quelli minimi).
ISTAT: la salute delle Regioni italiane 2005 -2015
- Scritto da Remo Appignanesi
L'ISTA ha pubblicato un rapporto che si propone di analizzare lo stato di salute della popolazione nelle regioni italiane e la sua evoluzione nell’arco del decennio 2005-2015:: "Si tratta di un periodo importante, in cui la crisi economica e le trasformazioni sociali da essa indotte hanno imposto importanti sfide alle politiche pubbliche, anche in presenza di un quadro demografico critico per l’invecchiamento della popolazione e l’immigrazione". Innanzitutto il link per scaricarlo: La salute delle regioni italiane: 2005 -2015.
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Deficit... da deficienti!
- Scritto da Remo Appignanesi
La capacità della comunicazione di deformare la realtà è davvero straordinaria e non esiste esempio migliore del dibattito italiano sulla spesa pubblica. Misteriosamente esiste una apparente tensione universale a considerare positivo l'incremento del debito pubblico come cura di ogni male (visti gli effetti del debito passato...) e ci sono quei cattivi degli euroburocrati che vorrebbero che non spendessimo più di quello che possiamo permetterci! Loro sono strani, come la maggior parte dei Paesi sviluppati e che si continuano a sviluppare, mentre noi che perseguiamo l'indebitamento infinito saremmo quelli sani!
Relazione perfomance 2018!
Uno strumento di conoscenza dell'andamento del sistema sanitario è rappresentato dalle relazioni sulla performance, che sono il documento nei quale le Aziende rendicontano la propria attività rispetto agli obiettivi individuati misurati da specifici indicatori.
Ecco i link alle relazioni della performance per l'anno 2018:
Un dato da segnalare dalla relazione ASUR è relativo al controllo sui luoghi di lavoro che scende per la prima volta sotto lo standard nazionale del 5% (Troppi infortuni sul lavoro nelle Marche: la scelta della Regione di puntare nell’area della prevenzione al minimo sindacale scontenta per primo il sindacato).
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