Meridiano sanità 2018: la valutazione comparativa delle Regioni
- Scritto da Remo Appignanesi
Estraiamo da Meridiano sanità 2018 (pagine 227 - 244) le valutazioni di sintesi dei sistemi sanitari regionali secondo le 5 aggregazioni di indicatori individuate dal rapporto:
Stato della salute della popolazione: Marche 6,0 (decima posizione)
Capacità di risposta ai bisogni di salute: Marche 5,0 (quattordicesima posizione)
Efficacia, efficienza e appropriatezza dell'offerta sanitaria: Marche 6,4 (nona posizione)
Risorse economiche: Marche 6,1 (tredicesima posizione)
Mantenimento dello stato di salute: Marche 5,8 (undicesima posizione)
Quali obiettivi per la sanità marchigiana nel 2019? La Giunta li aveva già indicati nel 2015!
- Scritto da Claudio Maria Maffei
Stavo per scrivere qualcosa sui possibili impegni della sanità marchigiana per il 2019 quando mi sono imbattuto nella relazione programmatica della Giunta 2015-2020. E ho scoperto che c’era “quasi” tutto nella sezione dedicata alla sanità.
Cominciamo l'anno con l'accesso civico tramite PEC al Ministero della Salute. Oggetto: documentazione relativa agli adempimenti LEA della Regione Marche
Con l'istanza d'accesso (partita alcuni giorni fa) che segue vorremmo contribuire al dibattito sul Piano avendo le informazioni ricavabili dalla imponente documentazione inviata al Ministero nell'ambito del cosiddetto sistema degli adempimenti.
Alla Direzione generale per la programmazione sanitaria
Al Comitato permanente per la verifica dell'erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza
PEC: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Il sottoscritto Claudio Maria Maffei al fine di svolgere attività di ricerca sulla situazione del sistema sanitario regionale delle Marche
CHIEDE
l’accesso civico ai seguenti documenti detenuti dalla Comitato permanente per la verifica dell'erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza (Comitato LEA):
- Questionario LEA predisposto dalla Comitato LEA per gli anni 2016 e 2017
- Documentazione trasmessa dalla Regione Marche per la certificazione adempimenti LEA, come riepilogati nel citato questionario LEA, per gli anni 2016 e 2017 con l’esclusione dei dati trasmessi attraverso i flussi ministeriali
- Gli esiti (o lo stato di avanzamento) della valutazione della Commissione LEA relativa agli adempimenti della Regione Marche anni 2016 e 2017
Magari la Regione stessa potrebbe mettere tutta la documentazione, eventualmente commentata, nel sito dell'ARS.
A proposito: auguri a tutti per un 2019 operoso ed efficace per noi e utile per i cittadini!
Quest'anno gli auguri ce li fa (con riserva) Cittadinanzattiva in occasione dei 40 anni di Servizio Sanitario Nazionale e quasi 18 di quello Regionale
- Scritto da Monia Mancini
Nel 2019 la potestà legislativa concorrente delle Regioni in materia di tutela della salute diventa maggiorenne, raggiungendo il traguardo dei 18 anni.
Diciotto anni da quella legge costituzionale di ottobre del 2001 che ha sancito la riforma dell’art. 117 della Costituzione, dando potere e facoltà alle Regioni di legiferare in materia sanitaria.
Diciotto anni segnati, pensando ovviamente alla Regione Marche, da una profonda riorganizzazione del sistema di assistenza sanitaria regionale.
Correva, infatti, l’anno 2003 quando con la legge 13 è stata sancita la nascita della Azienda Sanitaria Unica Regionale, dell’ASUR, divisa per aree vaste, per le 5 province marchigiane, poi di fatto operativa dal 1 gennaio del 2006.
Sempre con la legge 13 del 2003 si è decretata la nascita dell’Azienda Ospedaliero Universitaria "Ospedali Riuniti Ancona Umberto I-G.M. Lancisi-G. Salesi", nata, cioè, dalla fusione per incorporazione nell’Azienda Ospedaliera “Umberto I” delle Aziende Ospedaliere “G.M. Lancisi” e “G. Salesi”, rispettivamente polo cardiologico e pediatrico, integrato altresì il tutto con l’Università Politecnica delle Marche.
Poi il 2006, quando con la legge regionale 21 è stata riordinata l’organizzazione ed il funzionamento dell’INRCA di Ancona, quale anch’esso Ente del servizio sanitario regionale.
Nel 2009, invece, con la legge regionale 21, è stata decisa la nascita dell’altra, la seconda, azienda ospedaliera regionale: gli Ospedali riuniti Marche nord, nata dalla incorporazione della allora Azienda ospedaliera San Salvatore di Pesaro con la struttura ospedaliera S. Croce di Fano, per arrivare poi, e siamo a gennaio del 2017, alla chiusura dei cosiddetti piccoli ospedali, anche di quelli ubicati in aree fortemente disagiate della nostra Regione, e riconvertiti in ospedali di comunità.
Ma la storia non è finita.
E’ all’ordine del giorno del Governo regionale la realizzazione di nuove strutture ospedaliere: il nuovo ospedale dell’Azienda ospedaliera Ospedali riuniti Marche nord, il nuovo Ospedale Ancona sud INRCA, il nuovo Ospedale Salesi presso l’AOU Ospedali riuniti di Ancona, il nuovo ospedale unico della Provincia di Macerata e lo stesso per la provincia di Fermo e di Ascoli Piceno ed il tutto per una spesa complessiva, in via previsionale, che si avvicina al miliardo di euro.
Insomma quasi 18 anni, da quella riforma costituzionale del 2001, nel corso dei quali qui nella nostra Regione, a fronte di una profonda riorganizzazione amministrativa del sistema sanitario regionale e di importanti investimenti economici in nuova edilizia sanitaria, poco, molto poco, è stato fatto anzi investito per la riorganizzazione e soprattutto per l’efficientamento della assistenza sanitaria in specie di quella territoriale.
E infatti ci domandiamo:
a che punto sta il fascicolo sanitario elettronico? E le reti cliniche? E lo sviluppo di percorsi di cura ed assistenza (PDTA, PAI)? E la continuità ospedale territorio? La medicina in remoto?
Poco, molto poco, di quanto sopra è stato fatto e per di più se è stato fatto è avvenuto in conseguenza di iniziative progettuali o magari della maggiore attenzione/sensibilità di qualche direttore ma limitatamente al proprio contesto di riferimento; insomma non molto oltre a sporadiche iniziative locali, nulla pertanto in grado di garantire parità di diritti, in termini di accesso alle cure ed ai servizi sanitari e socio sanitari, a tutti i cittadini marchigiani.
Così, nonostante la quasi maggiore età, il nostro servizio sanitario regionale si mostra ancora in difficoltà nel garantire un sistema di assistenza sanitaria e socio sanitaria integrata capace di rispondere in maniera puntuale, efficace ed efficiente ai bisogni di salute della popolazione marchigiana, di tutta la popolazione.
Ma del resto ancora ci domandiamo:
quale è il sistema di assistenza sanitaria e socio sanitaria che ha in mente di realizzare da qui in avanti il Governo regionale? Quale è l’asset strategico per la salute dei cittadini marchigiani? Nulla è dato sapere: del resto nulla vi è di pianificato e programmato.
Eravamo alle prime ore di questo anno che sta per terminare, quando da parte nostra si affermava che l’unica strategia regionale in materia di salute era quella della non pianificazione. E ancora, a distanza di un anno, è così: si continua a riorganizzare/riformare/chiudere in assenza a monte di qualsivoglia piano programmato, per di più condiviso e partecipato: il piano socio sanitario, quello del 2018-2020, dove sta? A che punto sta?
Questo è il nostro Servizio Sanitario Regionale: auguri?!? Forse.
Cittadinanzattiva delle Marche
Il Segretario regionale
Monia Mancini
Metto le mani avanti: non è il momento di parlare di superamento dell’ASUR e di autonomia giuridica delle Aree Vaste. Anche se …
- Scritto da Claudio Maria Maffei
Di solito l’anche se va alla fine. Questa volta lo metto all’inizio: anche se ci sarebbero molti motivi per farlo. La infelicissima uscita della Regione sull’Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti Marche Nord promossa a tavolino a rango di ospedale di secondo livello ha messo in moto un meccanismo che non può non portare alla rimessa in discussione dell’assetto istituzionale del Servizio Sanitario Regionale con le sue “troppe” Aziende Ospedaliere e con la sua troppo “unica” Azienda Sanitaria Locale. Che i territori, come li chiama la politica, vivano male il bipolarismo Ancona-Pesaro (perchè è di questo che si tratta) non solo è giustificato, ma è anche inevitabile e per certi versi doveroso. Solo che non è il momento di mettere in discussione ASUR e Aree Vaste.
Alcune importanti criticità del Sistema di Emergenza Territoriale 118 della Regione Marche : ne abbiamo parlato con Riccardo Sestili
- Scritto da Claudio Maria Maffei
La recente drammatica esperienza della maxiemergenza legata alla tragedia di Corinaldo ha consentito (purtroppo) di mettere alla prova il nostro Sistema di Emergenza Territoriale (SET) 118. La risposta del SET 118 è stata di alta qualità come segnalato anche dalla stampa specializzata nazionale.
Proprio perché il SET ha dato grande prova di sé questa potrebbe essere l’occasione per affrontare alcune criticità irrisolte che ne condizionano l’operatività. Due di queste sono sicuramente rappresentate dallo stato del sistema informativo e da quello dell’assetto organizzativo . Ne abbiamo parlato con Riccardo Sestili che è stato a lungo direttore della Centrale Operativa 118 di Ancona oltre che, a tutt’oggi, figura di riferimento a livello nazionale sui temi dell’emergenza territoriale. Riccardo è stato, tra l’altro, Presidente della Società Italiana Sistema 118 (SIS 118).
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