In attesa del Piano: diversivi, inondazioni e tormentoni.
- Scritto da Claudio Maria Maffei
C’è una evidente e consistente distanza tra l’azione (e quindi la comunicazione) della Regione in sanità e le priorità che sul tema percepiscono i suoi principali interlocutori sociali, come sindacati e Associazioni di tutela. Da parte di questi (che la Regione ama chiamare stakeholder) la priorità è oggi data al Piano (che è in fondo il contenitore di tutte le principali criticità), mentre da parte della Regione la concentrazione è tutta sui suoi (presunti) successi.
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La teoria della finestra rotta
- Scritto da Remo Appignanesi
Partire dalle evidenze della ricerca scientifica consente di tenere a freno il principale ostacolo all'uso dell'intelligenza: il pregiudizio.
In un precedente post - Regole e etica (sulla proposta di nuove regole per la nomina dei Direttori di Area vasta) - avevo scritto:
"Innanzitutto il problema di questa Nazione non sta nei possibili errori dei vertici, contro cui ci si scaglia con facilità (secondo la nota regola della pagliuzza e della trave), ma nelle mille violazioni di mille regole che ciascun Cittadino compie quotidianamente e la cui somma si porta al degrado complessivo del Paese: scontrini non richiesti, tasse non pagate, tempo perso - al bar o in ufficio non cambia - nel corso dell'orario di lavoro.
Un carissimo amico mi ha contestato questa osservazione: come si fa a confrontare un errore della programmazione sanitaria (che uccide / aumenta le sofferenze di migliaia di persone) con la mancata richiesta di uno scontrino?
Un appello alla IV Commissione: non sottovalutate il problema dei criteri di scelta delle direzioni di Area Vasta!
- Scritto da Claudio Maria Maffei
Giovedì c’è all’ordine del giorno della IV Commissione Assembleare Permanente che si occupa di Sanità la discussione della Proposta di Legge n.211/2018 che prevede, tra l’altro, la modifica dei criteri di scelta dei Direttori di Area Vasta. Questo blog ha già avuto modo di commentare (I nuovi criteri di nomina dei direttori di Area Vasta: un pessimo segnale. Parere personale di un tecnico.) questa proposta di modifica che ridimensiona i criteri di accesso al ruolo di Direttore di Area Vasta portandoli dai requisiti previsti per i Direttori Generali (di cui c’è un albo di idonei a livello nazionale) a dei requisiti tutti marchigiani che prevedono una esperienza triennale di direzione anche non continuativa senza la necessità di avere un percorso formativo certificato per un ruolo di alta direzione nelle Aziende Sanitarie.
Cosa ci dice il rapporto della Corte dei Conti sulla sanità delle Marche
- Scritto da Remo Appignanesi
Il Quotidiano Sanità segnala la pubblicazione del rapporto della Corte dei Conti: Rapporto di coordinamento di Finanza pubblica 2018, che dedica una sezione alla sanità. Vediamo quale lettura del nostro Sistema Sanitario Regionale possiamo trarne (basata sui numeri e senza pregiudizi). In particolare, cercheremo di vedere se i dati ed i commenti sono coerenti con quelli del nostro blog. I dati si riferiscono al 2017 o al 2016 (l'anno di riferimento viene sempre riportato in grassetto). La lettura di questo documento è raccomandata per farsi una idea dello stato della sanità in Italia e nelle diverse Regioni!
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I tempi di attesa al Pronto soccorso: una forte criticità regionale sulla base dei dati del Sant'Anna
- Scritto da Claudio Maria Maffei
Abbiamo già ricordato in precedenza che sono almeno in parte disponibili i dati o, meglio, le elaborazioni dell'Istituto Sant'Anna relative all'anno 2017. Basta registrarsi sul sito www. performance.ssup.it/netval/ e si può accedere, tra l'altro, ai dati qui presentati oggi. Non è ancora disponibile il report 2017 complessivo e per singola Regione, ma sono scaricabili alcune elaborazioni 2017 relative a molti indicatori, ai bersagli ed ai percorsi.
Quanto sono trasparenti le liste di attesa nelle Marche? Ce lo dice…
- Scritto da Claudio Maria Maffei
… la Fondazione GIMBE che ha condotto una valutazione indipendente che ha analizzato i siti delle diverse Regioni e Province italiane. La Regione Marche è nel gruppo di mezzo che separa quelle sul podio (Basilicata, sì proprio la Basilicata nonostante tutto, Emilia-Romagna, Lazio, Valle d’Aosta e Bolzano) e quelle con la maglia nera tra cui la Toscana (sì, proprio la Toscana, che è prima in tante classifiche sulla erogazione dei LEA). Le Marche sono state inserite nel gruppo di quelle Regioni che rendono disponibile solo l’archivio storico e non hanno un sistema di rendicontazione “avanzato”.
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